GUSTAVE FLAUBERT MADAME BOVARY TRAMA

GUSTAVE FLAUBERT MADAME BOVARY TRAMA

GUSTAVE FLAUBERT MADAME BOVARY TRAMA


Trama:

La vicenda narra la storia di una giovane donna, Emma Rouault, dall’inizio della sua vita matrimoniale fino al suicidio. Emma è una ragazza della medio bassa borghesia che sogna grandi storie d’amore, una vita ricca di passione e avventure. Alla ricerca di una felicità travolgente e di una vita viva, cerca prima nel matrimonio e poi nell’adulterio questo ideale, rincorrendo però continuamente ciò che le manca senza accorgersi di ciò che invece è giunta a conquistare. Dietro le vicende della protagonista fanno da sfondo una società borghese sempre più chiusa nei suoi rituali, sempre più ipocrita, mediocre e immobile in cui Emma soffoca senza trovare una via di uscita se non nel non ordinario, nella ricchezza che non ha nulla della magnificenza aristocratica, nella passione fine a se stessa e infine nella morte della disperazione.

Personaggi:

Emma Bovary – protagonista, Charles Bovary – marito di Emma, Berthe – loro figlia, il signor Rouault – padre di Emma, la signora e il signor Bovary – genitori di Charles, Leon Dupuis– giovane studente amante di Emma, il signor Homais – farmacista, la vedova Lafrancois – padrona della locanda, il signor Binet, Rodolphe  Boulange– ricco proprietario terriero amante di Emma, Justin,  il dottor Lariviere, il signor Guillaumin, Lheureux – usuraio, Felicite – serva, la signora Dubuc- prima moglie di Charles.

Descrizione di un personaggio: 

Charles Bovary. Benchè non sia il protagonista del romanzo, ma anzi una presenza un po’ incerta, è comunque una figura interessante poiché è l’unico che ritroviamo per tutto il racconto, dal principio alla fine. La storia si apre infatti con la descrizione dell’infanzia di Charles, e solo dopo il matrimonio con Emma l’attenzione dell’autore si sposta da lui a sua moglie. A mio parere Charles è il personaggio che più viene penalizzato, pur nella sua semplicità e indefinitezza, come se anche per Flaubert non sia che un pretesto per aprire a tematiche più importanti. Incarna il cittadino medio per eccellenza, soddisfatto del suo piccolo mondo perfetto, ceco di fronte a ciò che non è abitudine e ignorante rispetto ai sentimenti più complessi dell’animo umano, da lui mai provati ne immaginati. Da questa sua natura mediocre deriva la sua incapacità di comprendere Emma e di conoscerne anche solo un aspetto che non rientri nei canoni di moglie o di donna da lui conosciuti. Ma ciò nonostante per lui si prova più compassione che disprezzo, ritenendo forse la sua più ingenuità che debolezza di carattere, ma per quanto sia il personaggio in qualche modo più puro del romanzo, è quello che più rimarrà schiacciato dalla vicenda, che gli crollerà addosso insieme alla  cruda realtà.

Luoghi della vicenda narrata:

La vicenda si svolge in Normandia, nella parte settentrionale della Francia. Le due città principali in cui si muovono i personaggi sono Tostes  e successivamente Yonville-l’Abbaye , nei dintorni di Rouen, la quale è anche spesso frequentata da Emma per raggiungere l’amante.

Tempo della storia:

Si narra di eventi avvenuti in tempi contemporanei all’autore, quindi metà Ottocento. La storia prende infatti spunto da un evento di cronaca.

Tempo del racconto:

La vicenda si svolge nell’arco di diversi anni, narrati in ordine cronologico.

 

Tematiche proposte:

La storia parla di vicende borghesi. Una storia come le altre senza la tragicità delle storie cavalleresche di cui è un eco di rimpianto. La stessa protagonista ricerca quegli stessi epici sentimenti senza riuscire a possederli o a comprenderli, poiché ogni sentimento soffoca entro quel mondo creato da un ceto medio che tutto costringe nell’abitudine, specchio delle regole nobiliari, ma senza il loro fascino. Senza balli, luci e castelli Emma è costretta a cercare nella sua vita piatta di moglie perbene una via di fuga che necessariamente cade nell’inganno; se posta alla luce del sole infatti ogni cosa si trasforma costretta in banalità, nella mediocrità di una classe chiusa nel suo materialismo provinciale e senza gusto. Lo stesso Flaubert sembra disgustato dalla storia che racconta, dai suoi personaggi insulsi, e resi ancora più insulsi per trasmettere lo stesso sentimento che l’autore prova per loro. . A mio parere infatti il libro non poteva essere una storia avvincente, poichè Flaubert ha voluto scrivere una storia noiosa per raccontare la stessa noia. Nulla infatti nella storia si salva, non c’è un lieto fine per nessuno che non sia subdolo, lasciando, di chi è scampato alla sventurata storia, un finale aperto, perché non degno di interesse per essere raccontato.

La frase da ricordare:

L’amore, riteneva, doveva arrivare di colpo, con schianti e folgorazioni, uragano celeste che si abbatte sulla vita, la sconvolge, ghermisce le volontà come foglie e precipita il cuore negli abissi.

Incipit:

Eravamo in un aula di studio, ed entrò il rettore, dietro gli venivano uno nuovo ancora in panni borghesi e un bidello che trascinava un banco. Quelli che dormivano si svegliarono, ci tirammo su tutti, con l’aria di esser stati sorpresi nel fervore dell’attività. Il rettore fece segno che ci rimettessimo a sedere; poi si rivolse al prefetto: <<signor Roger,>> gli disse a mezza voce,  << vi affido questo allievo, entra in quinta. Se il suo profitto e la sua condotta saranno buoni, lo  passeremo tra i grandi come vorrebbe la sua età.>>

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