GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA 1733-1738

GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA 1733-1738

GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA 1733-1738

Nel ventennio del governo di R. Walpole (1721-1742) l’Inghilterra si defilò un po’ dalla politica europea per dedicarsi soprattutto al consolidamento del proprio sistema parlamentare e allo sviluppo industriale e commerciale.
Insediatasi sul trono la nuova dinastia Hannover, in questi anni andò affermandosi progressivamente la prassi dei cosiddetti “governi parlamentari”: i governi cioè cominciarono a dipendere sempre più dalla maggioranza del parlamento, da cui dovevano ricevere la fiducia, e sempre meno dalla volontà del sovrano. I governi parlamentari quindi “nascevano” e “morivano” in parlamento, nel senso che dipendevano dai voti della maggioranza, ed erano chiamati a rispondere del loro operato non tanto di fronte al re ma soprattutto di fronte al parlamento.
Walpole era un pacifista convinto e cercò di ridurre al minimo gli interventi inglesi nelle vicende europee: ma tale politica determinò la rinascita della potenza e dell’espansionismo francese, come si poté osservare nella Guerra di successione polacca.
Tale guerra vide l’ennesimo scontro tra la Francia di Luigi XV e l’Impero di Carlo VI d’Asburgo, con l’aggiunta della Russia alleata dell’Impero.
Infatti l’ascesa di Leszczynski al trono polacco avrebbe significato la Polonia al servizio della Francia, mentre la nomina di Augusto III di Sassonia appariva agli occhi dei francesi come un ingrandimento del pericolo asburgico.
La soluzione del conflitto fu trovata dall’abile politica del cardinale Fleury, che gestiva la politica estera francese, il quale preferì alla fine accordarsi con gli Asburgo in funzione antinglese.
Infatti nella pace di Vienna (1738) si realizzò un equilibrio di forze tra le due dinastie (Borbone ed Asburgo) che ebbero guadagni perfettamente bilanciati da perdite: così la Polonia andò ad Augusto III; la Lorena al Leszc…e dopo di lui, per successione, alla Francia; Napoli e la Sicilia a Carlo III di Borbone (N.B. nei manuali di storia si indica Carlo di Borbone, figlio di Filippo V di Spagna, con l’aggettivo “III”, ma in realtà egli, come re di Napoli, fu Carlo VII, mentre divenne Carlo III nel 1759, quando successe al fratellastro Ferdinando VI come re di Spagna); Parma e Piacenza agli Asburgo; la Toscana a Francesco di Lorena, genero dell’imperatore.
Molto significativa fu l’annessione della Lorena da parte della Francia, con cui quest’ultima realizzò lo scopo di raggiungere il confine naturale con la Germania (Impero): il Fleury ottenne così in un sol colpo quello che i governi precedenti avevano inutilmente inseguito per decenni.
Come si diceva, l’Inghilterra fu apparentemente estranea a queste vicende, ma in realtà si preoccupò di controllare attentamente e continuamente la situazione e si eresse a mediatrice tra le parti, facendo in modo che il Trattato di pace non alterasse sostanzialmente l’equilibrio europeo. Infatti, come è stato osservato “nella guerra di successione polacca l’Inghilterra non s’impegna: le basta sorvegliare il gioco, che l’equilibrio non venga sostanzialmente turbato. L’imperatore non ottiene da Londra che una benevola mediazione. Walpole mira a neutralizzare le vittorie militari franco-spagnole senza rischiare né un uomo né una sterlina, con le sole armi della diplomazia: assumere la parte di arbitro nel regolamento del conflitto”. (Valsecchi).
Resta il fatto però che la conclusione della guerra determinò un rilancio politico ed economico della Francia, la quale “aveva ripreso la marcia in avanti. Aveva fatto un importante acquisto territoriale, aveva rafforzato la sua alleanza con la Spagna, con la Turchia, con la Svezia, e dirigeva la politica europea. La sua industria e il suo commercio diventavano i primi del mondo. I suoi prodotti lavorati invadevano perfino l’Inghilterra, i suoi mercanti battevano gli inglesi nelle Antille, in India, nel Levante…I francesi progredivano in America nella valle del Mississipi e chiudevano l’accesso all’interno ai coloni inglesi…La Compagnia francese delle Indie creava ininterrottamente nuove agenzie commerciali” (Mousnier-Labrousse).
L’Inghilterra pertanto aveva buone ragioni per preoccuparsi e questo fu il motivo per cui essa intervenne nella Guerra di successione austriaca.

/ 5
Grazie per aver votato!