GUELFI E GHIBELLINI

GUELFI E GHIBELLINI

In questo post ci occuperemo dei GUELFI e dei GHIBELLINI, due fazioni opposte nella politica italiana dal XII° secolo fino alla nascita delle Signorie. 

Il sogno di Federico II fu di creare un grande Stato italiano, ma contro questo progetto si schierarono le due più potenti forze dell’Italia centro-settentrionale: il Papa e i grandi Comuni che vedevano nella creazione di uno Stato italiano sotto il potere assoluto della Casa di Svevia un limite alla loro libertà d’azione. L’Italia allora si spaccò in due: chi favorevole all’Impero prese il nome di GHIBELLINO e gli oppositori, che vedevano nel Papa il proprio capo, vennero chiamati GUELFI.

Nel significato originale, i termini “GUELFI” e “GHIBELLINI” indicavano le fazioni sorte durante la lotta per il trono del Sacro Romano Impero fra le due principali dinastie, i WELFEN (da cui il nome di GUELFI), duchi di Sassonia e Baviera e gli HENSTAUFEN, duchi di Svevia, dal cui castello di WAIBLINGEN derivò il nome di GHIBELLINI.

Per accrescere la loro forza, sia le città guelfe che quelle ghibelline si riunirono in leghe opposte: ad esempio, le guelfe Firenze e Lucca iniziarono un lungo conflitto cone le ghibelline Arezzo, Siena, Pistoia e Pisa. La guerra ebbe delle tappe fondamentali nel corso degli anni, tra cui le piu’ famose sono la  battaglia di Montaperti (1260), quella di Campaldino  (1289) e quella di Altopascio (1325).

Uno dei grandi condottieri di questo periodo era Manfredi di Sicilia, l’ultimo re svevo di Sicilia, la cui fama  raggiunse l’apice tra il 1258 ed il 1260. Ricosciuto in tutta Italia come il capo dei ghibellini, aiutò la città di Siena, guidata da Farinata degli Uberti ad ottenere la magnifica vittoria della battaglia di Montaperti. Nel 1265 chiede di essere eletto imperatore dai Romani, ma questi lo abbandonarono, non supportandolo l’anno dopo nella celebre battaglia di Benevento.

Con la morte sul campo di Manfredi, nel 1266 iniziò un vero e proprio momento di crisi per il partito ghibellino che aveva perso il suo maggior apporto dalla dinastia Sveva.  I guelfi ne aprofittarono immediatamente, appoggiati sia dal re di Napoli Carlo I d’Angio che dal Papato, e nel 1269, nella famosa battaglia di Colle Val d’Elsa, riuscirono a rimpossessarsi di Firenze. 

I ghibellini, perso il potere assoluto, furono quindi costretti all’esilio dalla città di Firenze.

I guelfi, nel frattempo,  si divisero tra “BIANCHI”, la cui famiglia di riferimento era quella dei Cerchi e “NERI”, capitanata dalla famiglia dei Donati. I bianchi, nonostante difendessero il Papato, non  precludevano il ritorno dell’Imperatore, e dopo aspre lotte,  vennero sconfitti dai neri ed esiliati da Firenze. Tra questi, il sommo poeta Dante Alighieri.