GLI STATI UNITI 1850-1910

GLI STATI UNITI 1850-1910


 Nel 1850 l’America settentrionale era divisa in due zone più o meno uguali: a est c’erano gli Stati Uniti, con la maggio parte della popolazione, e a ovest vivevano le tribù di pelle rossa.

Gli Stati Uniti quindi, popolati sia da bianchi discendenti degli europei (25 milioni) e neri discendenti degli schiavi neri (5 milioni) erano divisi in tre zone:

Nord; nel nord i cittadini erano liberi e la schiavitù era abolita, l’economia era sviluppata.

Sud; nel sud c’erano poche industrie, la società si basava sulla tratta degli schiavi neri e l’economia sulle piantagioni di cotone e tabacco in mano a poche famiglie bianche.

Ovest; l’ovest era poco popolato, ma in via di rapida colonizzazione.

Erano vivi i contrasti tra nord e sud per cause economiche e etiche.

Sul versante economico il sud si sentiva sfruttato dal nord, che avendo la maggior parte della popolazione imponeva la sua politica. Il sud, che era un grande esportatore di cotone, era favorevole al libero commercio, mentre il nord voleva proteggere le sue industrie dalla concorrenza usando dazi doganali (protezionismo).

Sul versante etico, invece, il nord non ammetteva per nessuna ragione la schiavitù, che nel sud era ancora molto diffusa.

Lo scontro nacque quando si decise di conquistare gli stati dell’ovest, dove i bianchi volevano stabilirsi, perché si doveva decidere quali leggi sarebbero entrate in vigore, quelle che approvavano o quelle che abolivano la schiavitù.

Nel 1860 venne nominato presidente degli Sati Uniti Abraham Lincoln, un duro avversario degli schiavisti.  Nel 1861 scoppiò la guerra di secessione.

Il nord era avvantaggiato per la superiorità di uomini e dei mezzi. Dalla sua parte infatti si erano schierati anche i neri. Inoltre poteva contare su armi e munizioni di qualità e su una rete ferroviaria in gradi di spostarsi rapidamente.

La guerra durò dal 1861 al 1865. all’inizio, dal 1861 al 1862 non ci furono né vinti né vincitori, ma dal 1863 il nord iniziò a collezionare sempre più vittorie.  Nell’aprile del 1865 il sud si arrese.

Lincoln fu rieletto presidente, ma il 14 aprile 1865 venne assassinato da un fanatico sudista. La schiavitù fu abolita in tutti gli Stati Uniti, ma i neri furono comunque sempre soggetti a discriminazioni e a segregazioni. Vennero infatti esclusi da scuole, carrozze dei treni e ospedali di bianchi; vivevano in periferia e avevano lavori modesti ed erano soggetti a molestie e insulti.

Dopo la guerra si creò un nuovo problema: la conquista dell’ovest, che incontrava la resistenza delle tribù indiane, che vedevano il loro territorio restringersi sempre di più.

Tra il 1865 e il 1869 furono costruite le prime ferrovie transcontinentali, che collegavano l’oceano atlantico al pacifico, per permettere l’insediamento in massa dei coloni.

Tra il 1865 e il 1890, per proteggere le vie di comunicazione, l’esercito degli Sati Uniti combatté le “guerre indiane”.

Fu un letterale genocidio. La popolazione indiana rimasta fu costretta a vivere in riserve, spazi in cui erano obbligati a stare senza la possibilità di uscire e dove le condizioni di vita erano disperate.

Una volta conquistati questi territori, tra il 1870 e il 1910 gli Stati Uniti ebbero uno sviluppo economico che li rese la massima potenza del mondo industrializzato.

Dopo aver conquistato tutto l’ovest, gli Stati Uniti iniziarono a espandersi nelle zone oltremare, diventando una potenza imperialista. Acquisirono il controllo di Cuba e delle Filippine. Furono annesse poi le Hawaii e parte delle isole di Samoa e Portorico.