Gli Epodi 42-41 a.c.

Gli Epodi 42-41 a.c.

Argomento.

Orazio si riferisce a tali composizioni con il termine “Iambi“, rivelando così i modelli a cui si ispira per la stesura della sua giovanile produzione, decisamente lontana dall’immagine letteraria che tradizionalmente si ha di Orazio.

I 17 componimenti trattano i seguenti argomenti tra loro piuttosto differenti e vari:

  1. Propempticon (carme di accompagnamento a chi parte) dedicato a Mecenate in partenza per Azio.
  2. Scherzo rivolto ancora a Mecenate, costretto a mangiare una cena con abbondanza di aglio.
  3. Scherzo.
  4. Invettiva.
  5. Poesia di argomento magico.
  6. Composizione programmatica sul genere giambico.
  7. Poesia di contenuto politico.
  8. Invettiva.
  9. Poesia di contenuto politico.
  10. Invettiva ad personam contro un poeta (l’unica di questo genere).
  11. Poesia erotica.
  12. Invettiva.
  13. Carme simposiaco.
  14. Poesia erotica.
  15. Poesia erotica.
  16. Poesia di contenuto politico.
  17. Poesia di argomento magico.

Degne di considerazione sono le idee politiche che possono essere evinte dagli Epodi soprattutto considerando il periodo storico in cui Orazio scrive (tra gli anni della militanza fra le truppe dei cesaricidi, gli anni delle proscrizioni e il dopo Azio): l’autore nutre un profondo pessimismo sulle sorti di Roma, macchiata dalla colpa originale del fratricidio che ora sta scontando con le guerre civili (epodo VII).

L’unica soluzione è vista nella fuga dal suolo romano macchiato da tale peccato atavico, altrimenti la fine sarà segnata per mano delle devastazioni barbare (epodo XVI).

Il catastrofismo iniziale della produzione precedente all’incontro con Mecenate ed Ottaviano è contraddetto dall’ ottimismo dell’epodo IX, scritto dopo la battaglia di Azio e quindi fiducioso nel programma del princeps.

Modelli.

Come già accennato il termine giambi rimanda alla tradizione lirica arcaica dei greci Archiloco ed Ipponatte di cui Orazio riprende lo spirito passionale e aggressivo, lo stile dell’invettiva. Tuttavia Egli stesso afferma di non voler affatto imitare gli argomenti trattati ma di fare riferimento alle proprie esperienze personali e civili, escludendo inoltre i violenti attacchi ad personam politici caratteristici dei lirici greci.

Certamente accomuna Orazio ad Archiloco il motivo della scelta di un genere così perticolare, cioè il fatto che ben si adattava a trasmettere i giovanili sentimenti e le forti passioni suscitata dal disagio morale e dall’instabilità politica del momento; tuttavia numerosi sono i punti di distacco tra i due, a cominciare dall’ambiente di formazione (umile e povero per i latino ma aristocratico per il greco), dal livello di partecipazione politico-civile (pressochè nullo per il primo che opta per attacchi contro personaggi spesso fittizi, assai forte per il secondo col le sue invettive ad personam), dall’attualità dei contenuti (in Orazio sono gli stessi argomenti ad esigere un piano meramente letterario, irreale).

Senza dubbio Orazio si ispira anche alla tradizione giambica ellenistica, soprattutto per quanto riguarda la “poikilìa“, cioè la varietà degli argomenti trattati.

Stile.

Un linguaggio eccessivo, multiforme ed enfatico caratterizza il giovane poeta, uno stile perfettamente idoneo al genere giambico che accosta momenti di alta poesia dove non mancano figure retoriche a momenti in cui vengono toccati i livelli più bassi del parlato, con termini crudi e colloquiali. Nella sua prima produzione Orazio ricerca il virtuosismo e la commistione di registri.