GIUSEPPE PARINI BIOGRAFIA

GIUSEPPE PARINI BIOGRAFIA

GIUSEPPE PARINI BIOGRAFIA


Giuseppe Parini nacque a Bosisio (CO) nel 1729 da un modesto mercante di stoffa. A 10 anni si trasferisce a Milano da una prozia che morendo gli lascia l’eredità a patto che proceda negli studi per diventare prete.

 I risultati scolastici non sono brillanti anche perché doveva lavorare come copista e dare lezioni private per far quadrare il bilancio famigliare.

Nel frattempo legge i classici italiani e scopre la sua vocazione poetica e pubblica Rime di Ripano (ripano=anagramma di Parini) è ammesso all’Accademia dei Trasformati sotto la guida degli Imbonati, dove attua una politica trasformatrice e approva la politica di Maria Teresa d’Austria.

Nel 1754 diventa sacerdote ed entra a far parte della corte dei Serbelloni come precettore, e nel 64 diventa precettore della famiglia Imbonati.

Entra in questo periodo a contatto con i pensieri illuministi [dei quali approva l’uguaglianza, la pari dignità bastati sulla ragione, mentre non approva le tesi in campo materialistico e anticlericale (ovviamente)] e tra il 57-66 compone le:

Odi Civili à problemi sociali

Il Mattino [63]

Il Mezzogiorno [65]

  • Queste ultime due parti formano l’unica parte del suo capolavoro Il Giorno rimasto incompiuto

Tra il 56 ed il 60 interviene a più riprese in polemiche linguistiche che mettono in subbuglio l’attività cittadina, difendendo l’uso del dialetto milanese e sostenendo chela lingua toscana dei classici può e deve essere arricchita con parole nuove.

Grazie alla fama ottenuta con Il Giorno Parini entra nell’amministrazione austriaca e dirige il giornale governativo “La gazzetta di Mialno” ed è nominato professore alle scuole palatine ed all’accademia di Belle Arti. Compone numerose opere teatrali tra cui l’Ascanio in Alba musicato da Mozart.

Con la morte di Maria Teresa d’Austria e l’ascesa al trono del figlio Giuseppe II e, successivamente di Leopoldo II cessano tutte quelle politiche basate su ideali illuministi.

Parini continua, cmq a lavorare senza concludere Il Giorno abbandona le Odi Civili per concentrarsi prevalentemente su poesia intima e personale. Quando i Francesi con Napoleone entrano a Milano viene nominato capo della Municipalità cittadina, al ritorno degli austriaci non viene toccato dalle ripercussioni su coloro che avevano collaborato con i Francesi. Morirà pochi mesi dopo nel 1799.


Le sue opere 

sono 25 componimenti poetici di metri diversi scritti nei diversi momenti della sua vita, riprendono idee illuministiche.

Ne “La Vita Rustica” vi è la contrapposizione della semplicità della campagna alla corruzione della città che continua ad arricchirsi, la campagna non è celebrata solo come modello di evasione della città ma anche come luogo di lavoro. Altre odi sono LA MUSICA dove si scaglia contro la crudeltà dei genitori che facevano castrare i figli per avere delle voci bianche; IL BISOGNO dove come Beccarla condanna l’uso della tortura.

Molto spesso inserisce a fianco dei termini poetici, vocaboli che nulla hanno a che fare con la poesia o si sofferma su particolari macabri, sgradevoli.

Del Giorno [l’opera che rende notorietà al Parini] vennero scritte solamente la prima e la seconda parte: IL MATTINO ed IL MEZZOGIORNO mentre l’ultima LA SERA non venne mai redatta.

Si presenta come un poema didattico dove lui immagina di essere un precettore di una famiglia nobile (narrando in prima persona) ed illustra al giovane signore le imprese che lo vedono impegnato nel corso della giornata per ingannare la noia della sua vita, in realtà si tratta di occupazioni del tutto irrilevanti, come far colazione pettinarsi…. Tanto più lui esalta il giovane tanto più lui lo disprezza per i suoi ingiusti privilegi, anche se il precettore mostra verso il nobile giovane la più elevata ammirazione chiamandolo prole celeste, divino achille, …

Questo senso di disprezzo emerge anche nella diatriba se sia meglio per la colazione il caffè o la cioccolata, in quanto ambedue derivanti dallo sfruttamento degli Indios, oppure nel distacco tra il contadino, il fabbro che si alzano presto la mattina, mentre il nobile che pur svolgendo un’attività socialmente inutile si alza quando il sole è già alto.

Sono anche presenti temi illuministi come  il rispetto per la natura, per gli animali (ne “La vergine puccia”).

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