GIURASSICO

GIURASSICO

GIURASSICO


Il periodo giurassico, che va da circa 190 a 135 milioni di anni fa, è la divisione centrale dell’era mesozoica del tempo geologico. Il nome, introdotto nel 1829 dal geologo francese Alexander Brongniart, si riferisce alla serie stratigrafica del gesso negli strati rocciosi del massiccio del Giura franco-svizzero. Gli stratigrafi hanno suddiviso il giurassico nelle seguenti fasi, in ordine cronologico crescente: portlandiano, kimerigiano, oxfordiano e calloviano (giurassico superiore), batoniano e bajociano (giurassico medio) e aaleniano, toarciano, pliensbachiano, sinemuriano ed hettangiano (giurassico inferiore).


PALEOTETTONICA E GEOGRAFIA

Agli inizi del periodo giurassico, le diverse parti che componevano il super continente Gondwana, cioè il Sud America, l’Africa, l’India, l’Antartide e l’Australia, erano ancora unite una all’altra. Rimasero in questa configurazione fino al tardo giurassico (da 160 a 135 milioni di anni fa), quando la deriva dei continenti iniziò a separarle. In questo periodo Gondwana era separata dai due protocontinenti dell’Europa e dell’Asia da un mare vasto e poco profondo, chiamato Tetide. Enormi spessori di sedimenti marini si vennero accumulando nelle regioni dove la crosta sprofondava (geosinclinali), una delle quali, ricoperta dal Mar Tetide, si estendeva dal Mediterraneo fino all’Iran, all’Himalaya e all’Indonesia.
Nella geosinclinale alpina, o tetica settentrionale, si vennero accumulando grandi spessori di sedimento giurassico contenenti una grande varietà di facies (le caratteristiche delle facies del giurassico sono molto complesse, e normalmente i cambiamenti di stato sono improvvisi). La geologia della regione alpina venne ulteriormente complicata dal normale processo di fagliazione, che dette luogo a una complessa struttura di blocchi sollevati e sprofondati.
Nella zona centrale e in quella occidentale della geosinclinale tetica si depositarono spesse serie stratigrafiche composte principalmente da facies marine. Nell’Iran centrale comunque sono state rinvenute delle notevoli stratificazioni non marine che stanno a testimoniare un’avvenuta attività tettonica nella zona.
Nella fascia geosinclinale circumpacifica vennero depositandosi giovacche, scisti cristallini, sedimenti silicei e rocce vulcaniche, caratteristiche delle eugeosinclinali. In alcune zone i sedimenti si sono accumulati fino a spessori di alcune migliaia di metri. Una fascia geosinclinale si estendeva attraverso la Siberia nord-orientale, dove si depositarono i sedimenti detritici.
Mari scarsamente profondi che si estendevano dalla Tetide, dall’Artico e dall’Atlantico del nord, agli inizi del periodo giurassico, invasero gran parte dell’Europa settentrionale, per poi ritirarsi verso la fine del periodo. Nell’Oceano Indiano mari di piattaforma occuparono la regione costiera dell’Africa orientale e la metà occidentale del Madagascar, e anche diverse insenature nell’Australia occidentale.
Nell’America Settentrionale basse trasgressioni originate dall’Oceano Artico coprivano l’area attualmente occupata dalle Montagne Rocciose, spingendosi infine in direzione meridionale fino allo Utah. Questi mari si erano completamente ritirati alla fine del giurassico. Il Golfo del Messico si venne formando durante questo periodo: le prove di questo fatto son fornite dalla presenza di rocce marine risalenti al giurassico nella parte meridionale degli Stati Uniti, nel Messico orientale e nelle regioni settentrionali del Centro America. Nella parte orientale dell’America Settentrionale la tettonica a zolle fu la causa primaria di un’orogenesi quando la placca del Pacifico orientale, spinta sotto la placca americana lungo una zona di subduzione, provocò delle forze di compressione che deformarono la fascia geosinclinale del Nevada occidentale, dando luogo alla Sierra Nevada. Questa orogenesi, accompagnata dall’intrusione di batoliti, interessò una lunga striscia che si estendeva in direzione settentrionale attraverso la Columbia Britannica e l’Alaska centrale.
L’attività orogenetica (di formazione delle montagne) durante il giurassico fu molto più intensa di quella del precedente triassico e preannunciò l’intensa attività del cretaceo. Furono interessate da orogenesi la Crimea ed il Caucaso. Mentre gran parte della Cina fu investita da una qualche forma di diastrofismo, la Nuova Zelanda fu interessata da un’orogenesi finale durante il tardo giurassico, così come accadde per la fascia geosinclinale che si estendeva attraverso la Siberia nord-orientale.
Con poche eccezioni, sembra che i climi del giurassico fossero particolarmente miti. Nella parte occidentale degli Stati Uniti la presenza di condizioni aride è indicata da spessi depositi di sabbia di dune che si accumulò, particolarmente nello Utah, prima della trasgressione del mare interno dal nord. Non sono state ritrovate prove che indichino che si siano verificate delle glaciazioni durante il giurassico.
I fossili di piante del giurassico, diffusi in tutto il mondo, e i giacimenti di carbone, distribuiti ovunque, sono la prova di un clima umido probabilmente più caldo e più uniforme di quello attuale, anche se attraverso lo studio degli anelli di crescita degli alberi fossili gli esperti sono giunti a determinare l’esistenza di stagioni.

Le rocce del giurassico forniscono limitati quantitativi di risorse minerali, inclusi minerali ferrosi e petrolio nell’Europa occidentale e carbone in Scozia e in Groenlandia. Si ricava petrolio dalle rocce del giurassico anche nell’Africa del nord, in Marocco e nell’Arabia Saudita.


VITA
I fossili mostrano chiaramente che il giurassico fu un periodo di grande abbondanza e di forme di vita differenziate. Al contrario che nel triassico, quasi tutti i principali gruppi di invertebrati fossili esistono in una grande varietà di forme. Il gruppo predominante degli invertebrati, le ammoniti, ebbe un periodo di grande rinascita dopo che alla fine del triassico era andato molto vicino ad estinguersi. Il giurassico fu inoltre un periodo di sviluppo particolarmente notevole e di evoluzione dei molluschi bivalve.
La vita vertebrata del giurassico consisté principalmente di rettili. I dinosauri, quelli più conosciuti, vivevano sia sulla terra (saurischi ed ornitorischi) che nei mari (ittiosauri e plesiosauri). Alcuni dei più celebri ritrovamenti di dinosauri terrestri sono avvenuti nella Morrison Formation (Formazione Morrison), una serie di sedimenti d’acqua dolce depositatasi nello Utah, in Colorado, nel Wyoming e nel Montana. Fecero la loro comparsa nel giurassico anche le testuggini e i coccodrilli.
L’ultima sfera ambientale ancora non abitata dai vertebrati era l’aria. Questa situazione cambiò nel giurassico con l’apparire dei pterodattili e di altri pterosauri (rettili volanti). Durante questo periodo comparve anche il primo uccello, l’Archaeopteryx. I mammiferi, che erano apparsi per la prima volta durante il tardo triassico, durante il giurassico si vennero differenziando in almeno cinque ordini.
Le piante del giurassico furono sorprendentemente uniformi attraverso tutto il mondo. I principali esemplari della flora erano le cicadacee (il tipo più caratteristico), i ginchi, le conifere e le felci.
Vedi anche: evoluzione; paleogeografia; Terra, storia geologica della.
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