Giovanni Verga – Libertà

Giovanni Verga – Libertà

Giovanni Verga – Libertà


Libertà è una novella di Giovanni Verga appartenente al ciclo delle novelle rusticane, ispirata alla strage di Bronte del 1860.

La novella entra subito nel vivo, senza preamboli, con un fazzoletto rosso sventolato dal campanile del paese, le campane che suonano senza sosta e la gente che grida Viva la libertà!. Scuri che scintillano al sole, nell’attesa di abbattersi contro questo e quel signore. La folla non ha freni: ormai è accecata dal sangue che pare la ubriachi come il vino, e la morte sembra arrivare per ognuno dei cappelli. Ognuno ha la sua buona ragione per essere ucciso: i signori tengono i contadini a pochi soldi ed essi muoiono di fame; il prete, che al popolo succhia l’anima ma poi ha l’amante, dunque predica la salvezza dell’anima ma intanto condanna la sua; i poliziotti applicano le leggi solo sui più deboli; il guardaboschi non concede ai contadini neppure la legna per scaldarsi d’inverno; il notaio è un succhiasangue, e deve morire; e suo figlio, travolto dalla folla, prega per non fare la stessa fine del padre, ma ormai morente, un condatino gli dà il colpo di grazia – Sarebbe stato notaio anche lui! Succhiasangue lui pure! -; e ancora il figlio d’una signora, lo speziale, il padrone di una vigna… sedici persone in tutto, così dice la storia, quella vera, a cui è ispirata la novella.

Con l’arrivo della domenica gli animi sembrano placarsi: tuttavia c’è da spartire la terra rimasta senza padroni, e visto che il notaio è ormai morto i contadini sembrano quasi volersi uccidere tra loro, altro che libertà! Nel mentre però arriva il generale, Nino Bixio: le donne lo accolgono in festa, ma non sanno che la giustizia sarà sommaria. Egli infatti fa fucilare alcuni rivoltosi (a caso) al suo arrivo, mentre fa portare altri in città (a Catania) per essere giudicati in tribunale, con le donne piangenti al seguito.

Così al paese arrivano altri signori e i contadini tornano nella miseria. La rivoluzione di Garibaldi aveva dato ai miseri contadini la speranza di un miglioramento, eppure alla fine tutto torna come prima.

…E avevano detto che c’era la libertà!… (Citazioni da: Giovanni Verga, Libertà)

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