GIACOMO LEOPARDI LE OPERE

GIACOMO LEOPARDI LE OPERE

GIACOMO LEOPARDI LE OPERE


LE OPERE
Dalla vasta produzione dell’autore consideriamo solo le seguenti opere:

I PICCOLI IDILLI (1819 – 1821)
Con il termini Idillo, che in greco significa quadretto, si intende una breve poesia in endecasillabi sciolti.
I Piccoli Idilli di Leopardi sono quindi brevi rappresentazioni paesaggistiche cariche di riflessioni: rappresentando la Natura, il poeta la carica di riflessioni, impressioni, malinconie e dolcezze. L’interesse del poeta non è dunque per il paesaggio in sé, ma per i sentimenti che nascono per la sua contemplazione.
Sono gli anni, 1819 – 1821, in cui Leopardi avverte la distinzione tra la poesia d’immaginazione (antica) e la poesia sentimentale (moderna).
Gli elementi essenziali di questi Idilli sono il senso dell’infinito, la rimembranza (il ricordo), il vago, l’indistinto, il remoto nel tempo e nello spazio, perchè solo questi elementi possono salvare la poesia del predominio della ragione.
Leopardi ha ora mai accettato la poesia sentimentale dei moderni, ma è come se per salvarsi dalla sofferenza che la ragione ci costringe a provare, con questi argomenti indefiniti volesse richiamare la poesia di immaginazione.
Le poesie contenute nei Piccoli Idilli sono:
Infinito
⇒La sera del dì in festa
⇒Alla luna
⇒La vita solitaria
⇒Il sogno

LE OPERETTE MORALI
Si tratta di opere in prosa, composte dopo il deludente viaggio a Roma, che raccolgono le conclusione della filosofia di Leopardi sull’esistenza umana.
Qui l’autore approda al pessimismo cosmico. Ricordiamo il Dialogo della Natura e di Islandese.

I CANTI PISANO – RECANATESI / GRANDI IDILLI (1828 – 1830)
Leopardi riprende la poesia a Pisa e poi a Recanati, dove ritorna per l’ultima volta prima di abbandonare definitivamente il luogo nativo.
Nei Grandi Idilli diventa centrale il tema del ricordo di un’infanzia e di una giovinezza ormai lontana, che si contrappongono alla conoscenza del vero raggiunta in quei anni di riflessione.
Temi ricorrenti sono la rievocazione della giovinezza, il dramma del vero, la riflessione sulla vanità della vita.
Il tono generala di queste poesia è la tenerezza: Leopardi ricorda gli anni della giovinezza facendoli apparire nella loro purezza e caricandoli di nostalgia, a parlare, infatti, è sempre il cuore che rimpiange, ricorda, si esalta.
Il paesaggio è rappresentato in modo particolare: dai testi emerge un quadro fotografico di Recanati, ma anche se vi sono molti dettagli il paesaggio appare vago, come se Leopardi lo vedesse in sogno. Per questo il microcosmo (piccolo modo) di Recanati diventa immagine del mondo più vasto, cioè non vale solo per sé, ma universalmente.
Le poesie contenute nei Grandi Idilli sono:
A Silvia
Canto notturno di un pastore errante dell’Asia
La quiete dopo la tempesta
Il sabato del villaggio
Il passero solitario

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