GABRIELE D ANNUNZIO BREVE BIOGRAFIA
GABRIELE D ANNUNZIO BREVE BIOGRAFIA
Gabriele D’Annunzio nato a Pescara il 1863 da Luisa de Benedictis e da Francesco Paolo Rapagnetta (il cognome D’Annunzio è dello zio adottivo).
Compie gli studi liceali a Prato, si trasferisce a Roma nel 1881 dove si iscrive inutilmente alla Facoltà di Lettere. Qui diventa collaboratore di alcuni periodici (Cronaca Bizantina) come giornalista letterario e di cronista mondano, conducendo una vita sontuosa , ma anche scandalosa. Si innamora di Giselda Zucconi, della duchessa Maria Hardouin di Gallese che sposa nel 1883 e da cui avrà 3figli. Nel 1887 le succede negli affetti Elvira Fraternali Leoni, cantata come Barbara, dal ’91 al ’93 vive con Maria Gravina e la loro figlia, e nel 1894 il posto della Gravina viene rimpiazzato con la grande attrice Eleonora Duse. Questo è il periodo in cui pubblica le raccolte di versi: Canto Novo (1882), La Chimera (1890) e il Romanzo Il Piacere (1889). Ma l’esordio poetico avviene con la raccolta di poesie Primo vere (1879), ben accolta dalla critica.
Nel 1897 si fa eleggere deputato, presentandosi con la Destra, salvo passare clamorosamente nelle fila della Sinistra. Dopo 3 anni per protesta contro la repressione del reazionario governo Pelloux. Nel 1898 si trasferisce con la Duse nella lussuosa villa vicino Firenze dove compone i suoi primi libri delle Laudi del cielo, della terra, del mare e degli eroi (1903 : Maia, Elettra e Alcyone). Nel 1905 Alessandra di Rudinì sostituisce Eleonora Duse, con la quale prosegue una vita abbastanza dispendiosa.
Nel 1915, scoppiata la guerra, si schiera tra gli interventisti e parte ad ardite imprese terrestri, navali ed aree. Perso l’occhio destro in un incidente aereo, compone le prose del Notturno (1916). Animato da fiero spirito nazionalistico (ciò lo portò a seguace del Fascismo), d’Annunzio ritiene la vittoria italiana mortificata dalla mancata annessione all’Italia della città croata di Fiume, che occupa nel 1919 istituendovi un governo militare; ma dopo pochi mesi è costretto dalle truppe governative ad abbandonarla. Si ritira allora, nel 1921, a Gardone Riviera (sul Lago di Garda), in una villa detta
Il Vittoriale degli Italiani, una sorta di museo dedicato a se stesso, dove vive in disparte con Luisa Baccara (ma senza rinunciare ad altre avventure amorose) curando l’edizione nazionale delle proprie opere, fino alla morte, avvenuta il 1° marzo 1938.