FIRENZE GUERRA
FIRENZE GUERRA
FIRENZE RASTRELLAMENTO DEL LUNEDI DI PASQUA
(TESTO 1)
Il 10 aprile 1944, lunedì di Pasqua, inizia sulle pendici di Monte Morello una grossa operazione antipartigiana ad opera del Reparto esplorante della Divisione “Hermann Göring”, comandato dal colonnello G. H. Von Heydebreck. L’operazione ha lo scopo di stroncare la presenza del locale movimento partigiano che, nelle settimane e nei mesi precedenti, ha intensificato la propria attività di opposizione. La mattina del 10 aprile, le compagnie del Reparto esplorante guidate dal capitano Loeben giungono in località Cercina. Il paese è posto sottosopra, le case razziate, gli uomini rastrellati. Alcuni soldati irrompono nella omonima Pieve durante la funzione religiosa e sequestrano una ventina di uomini che vengono obbligati a trasportare munizioni.
Questi ultimi, condotti a Poggio al Giro e a Sesto Fiorentino, verranno liberati due giorni dopo, mentre la gran parte dei rastrellati, circa trecento civili, sarà trasportata alle carceri fiorentine. Una pattuglia tedesca impiegata nel rastrellamento di Cercina, forse dietro la delazione del pievano don Alfonso Nannini, si incammina alla vicina abitazione del dottor Brunetto Fanelli che è preso in ostaggio assieme ad altri sei uomini del luogo. Accusati di appartenere al movimento partigiano e trovato inoltre uno dei sei, la guardia giurata Angelo Cavini, in possesso della sua pistola d’ordinanza, i sette vengono così portati in località “Il Masseto” e lì fucilati. I corpi sono in seguito occultati sotto un mucchio di pietre e saranno rinvenuti solamente alcuni giorni dopo ad opera della madre di Renzo Lamporesi. Lo stesso reparto tedesco, ancora il 10 aprile, si rese protagonista dell’uccisione di altri sette uomini avvenuta in località Cerreto Maggio, nel comune di Vaglia.
Dalla documentazione archivistica tedesca è accertato il coinvolgimento nell’operazione di rastrellamento sul Monte Morello di una squadra della GNR e di tre compagnie di soldati della RSI subordinate alla Ordungspolizei. Don Alfonso Nannini, pievano di Cercina nonché cappellano della GNR, fu ritenuto il delatore che indirizzò i soldati tedeschi verso l’abitazione del dottor. Fanelli. Per questo sospetto, il 30 maggio 1944 quattro gappisti fiorentini freddarono lo stesso Nannini sulla soglia della Pieve di Cercina.
Presso il tribunale di Verona fu istruito nel 2009 un procedimento penale a carico di Erich Koeppe, Helmut Odenwald, Karl Friedrich Mess e Wilhelm Bachler, nel quale si costituirono parte civile il comune di Sesto Fiorentino assieme alla Regione Toscana, la Provincia di Firenze e il comune di Vaglia. Nel 2011 il tribunale emise sentenza di condanna all’ergastolo per Koeppe e Odenwald, all’epoca ancora vivi, riconoscendoli responsabili del reato di concorso in violenza con omicidio contro privati pluriaggravata e continuata, nonché condannandoli altresì al pagamento di una provvisionale di 50.000 euro al comune di Sesto Fiorentino. Furono invece pronunciati l’assoluzione per Karl Friedrich Mess e il non luogo a procedere, causa decesso, per Wilhelm Bachler.
La sentenza del tribunale di Verona fu però successivamente annullata in secondo grado dalla 2. Sezione della Corte di Appello del Tribunale di Roma. Dopo l’istanza di ricorso alla Procura militare presentata dal comune di Sesto Fiorentino, nel dicembre 2014 la 1. Sezione della Corte di Appello di Roma ha confermato la sentenza di condanna per Koeppe e Odenwald emesse in primo grado dal Tribunale di Verona.
(TESTO 2)
La mattina del 10 aprile 1944 partì da Firenze un vasto rastrellamento ordinato da Kesselring per verificare “l’efficacia” delle nuove unità antiguerriglia con lo scopo di “bonificare” dai partigiani le pendici di Monte Morello e di mandare un inequivocabile messaggio agli abitanti della zona che avevano sempre dimostrato complicità con i partigiani che operavano in queste zone. Infatti le attività partigiane in zona si erano intensificate, e i contadini offrivano riparo ai partigiani come già avevano fatto per i prigionieri di guerra fuggiti dai campi di prigionia, organizzando un vero e proprio campo di raccolta nei pressi di Cerreto Maggio. Per il rastrellamento ai 450 soldati specializzati alla guerra contro i partigiani si aggiunse parte della divisio- ne “Goering”, 50 soldati repubblicani e 755 militi della Guardia Nazionale Repubblicana che saliva- no da più direttrici per accerchiare la zona.
In mattinata i soldati arrivarono a Cercina dove arrestarono gli uomini che assistevano alla messa del Lunedì di Pasqua e subito dopo, seguendo una probabile delazione del pievano della canonica, irruppero in casa del dottor Brunetto Fanelli e lo arrestarono insieme ad altri sei giovani, che furono immediatamente portati nei campi poco lontano e uccisi. Contemporaneamente il rastrellamento fu condotto anche sull’altro versante della montagna, a Morlione,
perché in queste case
trovavano pane e rifugio
i patriotti di monte morello
i barbari nazifascisti
il 10 aprile 1944
bruciarono abitazioni saccheggiarono suppellettili
ed uccisero i seguenti lavoratori
BIANCALANI SAVINO – PAOLI CESARE
BIANCALANI GIOVANNI – ROSSI SILVIO
MANNINI GABBRIELLO – SARTI FORTUNATO
SARTI AURELIO
affinché il popolo non dimentichi
questa memoria posero
gli italiani amanti della libertà
con tutta probabilità seguendo precise indicazioni di qualche spia. Il rastrellamento portò inoltre più di trecento innocenti alle galere fasciste della Fortezza da Basso (Firenze), in attesa della deportazione. I parenti dei giovani uccisi furono ingannati per giorni dai secondini della Fortezza, che continuarono a farli credere vivi e imprigionati per ricevere “regali” in cambio di informazioni false sui congiunti. Il 30 maggio del 1944 quattro gappisti fiorentini salirono a Cercina e uccisero a colpi di pistola il pievano ritenuto responsabile della delazione.