figure retoriche perch’i no spero di tornar giammai
Guido Cavalcanti
Figure retoriche
Personificazioni
All’ampio utilizzo dell’apostrofe (vedi sopra) corrisponde la ripetuta personificazione della ballata. Il poeta attribuisce al componimento comportamenti e atteggiamenti propri dell’essere umano in più
punti: VERSO 3: va’ tu…
VERSO 7: Tu porterai novelle…
VERSO 9: ma guarda che persona non ti miri…
VERSO 12: tu saresti contesa…
VERSO 17: Tu senti, ballatetta…
VERSO 19: e senti come…
VERSO 23: se tu mi vuoi servire…
VERSO 24: mena l’anima teco…
VERSI 27-28: …a la tu’ amistate … raccomando…
VERSO 29: menala teco…
VERSO 31: Deh, ballatetta, dille sospirando…
Oltre alla ballata il poeta personifica anche l’emozione dolorosa, che nella ballata ha trovato espressione, alla quale si rivolge nell’ultima strofa:
VERSI 37-40: Tu, voce sbigottita e deboletta va’ ragionando della strutta mente.
Altre figure
Oltre ad apostrofi e personificazioni, all’interno del testo compaiono:
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- Antitesi
Ai vv. 17-18 si trova una evidente antitesi (ossia l’accostamento di parole di significato opposto), inserita all’interno di un parallelismo: … la morte mi stringe sì, che vita m’abbandona;
Antitesi> vita vs. morte
Parallelismo > sogg + ogg + predicato – sogg + ogg + predicato
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- Costrutti binari VERSO 3: leggera e piana
VERSO 8: di dogli’ e di molta paura
VERSO 16: pianto e novel dolore VERSO 37. sbigottita e deboletta
VERSO 39: coll’anima e con questa ballatetta
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- Anafore
VERSI 17-19: tu senti… e senti
VERSI 27-31: deh, ballatetta mia … deh, ballatetta
VERSI 7-17-37: tu porterai … tu senti… tu, voce.
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- Perifrasi
VERSO 10: che sia nemica di gentil natura = “volgare”
VERSO 36: che fu servo d’Amore: = amante cortese.
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- Enjambements VERSI 17-18
Tu senti, ballatetta, che la morte^ mi stringe sì, che vita m’abbandona;
VERSI 27-28
Deh, ballatetta mia, a la tu’ amistate^ quest’anima che trema raccomando
VERSI 33-34:
Questa vostra servente^ vien per istar con voi,