EUGENIO MONTALE PARAFRASI DI ANTICO SONO UBRIACO DALLA VOCE

EUGENIO MONTALE PARAFRASI DI ANTICO SONO UBRIACO DALLA VOCE

EUGENIO MONTALE PARAFRASI DI ANTICO SONO UBRIACO DALLA VOCE

Eugenio Montale, da Ossi di Seppia


Antico, sono ubriacato dalla voce
ch’esce dalle tue bocche quando si schiudono
come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono.
La casa delle mie estati lontane,
t’era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l’aria le zanzare.
Come allora oggi in tua presenza impietro,
mare, ma non piú degno
mi credo del solenne ammonimento
del tuo respiro. Tu m’hai detto primo
che il piccino fermento
del mio cuore non era che un momento
del tuo; che mi era in fondo
la tua legge rischiosa: esser vasto e diverso
e insieme fisso:e svuotarmi cosí d’ogni lordura
come tu fai che sbatti sulle sponde
tra sugheri alghe asterie
le inutili macerie del tuo abisso.


PARAFRASI
1. antico: il mare. L’aggettivo ne coglie immediatamente la distanza dall’io al poeta.
2-3. bocche…. Campane: le onde che intonano il canto perenne del mare. Le campane continuano il movimento analogico, aggiungendovi l’immagine visiva del rotolarsi dell’onda.
5-8. la casa cui allude è quella della vacanza, situata sulla costa ligure. Si è notata la presenza viva, nella poesia di Montale, del paesaggio della sua regione, cosa che egli ha in comune con altri poeti liguri del tempo. Si osservi tuttavia come questo paesaggio si configuri in una lontananza mitica. Là, nel paese…. Zanzare: qui i riscontri paesistici sono ben poca cosa ma vengono sollevati a una vicenda vagamente epica dal rallentamento percettivo prodotto da quel là, nel paese…. Dove, che riprende a sua volta, quelle estati lontane, ricondotte dall’aggettivo a una dimensione anch’essa tra remota e favolosa.
9. impietro: l’impietrarsi corrisponde all’avvertire la propria limitatezza di fronte all’infinità della vita, impersonata dal mare.
15-21. il grande ammonimento del mare era stato quello di attingere una vita piena, vasta e varia nell’esperienza e fissa nella fedeltà della propria persona. E’ una legge difficile, e per questo rischiosa per l’individuo; ed è una legge che Montale sente di avere in un certo modo tradito, se è vero che si reputa ora indegno di tale ammonimento.

Breve commento

Le sezione Mediterraneo costituisce un poemetto, entro gli Ossi di seppia, pausato su nove liriche. Montale parlò, a proposito della struttura del significato, di “disintegrazione”; de effettivamente questo dialogo – confronto fra il poeta e il mare conduce a un’ansia di dissolvimento nel vasto respiro di quest’ultimo, concepito come l’impulso eterno e infinito della vita di contro alla precarietà della persona, della sua storia non conclusa, ne passibile di conclusione. Ma nello stesso tempo, il riconoscersi, in qualche modo, nel mare indica una similitudine vissuta come in sogno nell’adolescenza e crollata all’”apparir del vero”, ma ancor viva come nostalgia; ed è proprio nell’inappagamento non rassegnato che l’animo ritrova una propria dignità, anche se essa non può condurlo se non a un naufragio, affrontato con quella misura stoica che è tipica di questo primo libro montaliano. Riportiamo tre momenti del poemetto, cominciando dal primo confronto fra mare e poeta.


EUGENIO MONTALE PARAFRASI DI ANTICO SONO UBRIACO DALLA VOCE

/ 5
Grazie per aver votato!