ELSA MORANTE BIOGRAFIA

ELSA MORANTE BIOGRAFIA

Elsa Morante (Roma, 18 agosto 1912 – Roma, 25 novembre 1985) è stata una scrittrice, saggista, poetessa e traduttrice italiana.

Nata a Roma, al n. 7 di via Anicia, Elsa Morante trascorse la sua infanzia nel quartiere popolare di Testaccio. Figlia naturale d’una maestra ebrea (Irma Poggibonsi, o Poggibonzi, originaria di Modena) e di un impiegato delle poste (Francesco Lo Monaco), alla nascita fu riconosciuta da Augusto Morante, già marito di Irma, e sorvegliante in un istituto di correzione giovanile. Elsa crebbe insieme ai fratelli più piccoli Aldo, Marcello (1916-2005, anche lui scrittore) e Maria (un primo fratello, Mario, morì in fasce prima che lei nascesse), tutti figli dello stesso Lo Monaco. La storia di questa famiglia è un po’ particolare, ed è diffusamente narrata nelle memorie autobiografiche di Marcello Morante, intitolate Maledetta Benedetta. Il padre naturale Francesco Lo Monaco morì suicida nel 1943.

Elsa Morante iniziò giovanissima a scrivere filastrocche e favole per bambini, poesiole e racconti brevi, che a partire dal 1933, e fino all’inizio della seconda guerra mondiale, furono via via pubblicati su varie riviste di diversa natura, tra le quali si devono ricordare il “Corriere dei piccoli”, il “Meridiano di Roma”, “I diritti della scuola” (sulla quale, tra l’altro, uscì in 29 puntate, tra il 1935 e il 1936, il racconto lungo, o romanzo breve, Qualcuno bussa alla porta), e soprattutto “Oggi” (diretta da Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti, sulla quale Elsa scrisse anche con degli pseudonimi maschili: certamente con quello di Antonio Carrera e forse, ma è meno certo, con quello di Renzo o Lorenzo Diodati). Collaborò anche con la rivista “L’Eroica”, diretta da Ettore Cozzani, dove tra il 1931 e il 1937, pubblicò quattro poesie decadentistiche e un racconto, Il bambino ebreo, recentemente ritrovati e riproposti dallo studioso Marco Bardini.

Il suo primo libro fu proprio una raccolta di racconti giovanili, Il gioco segreto, pubblicato nel 1941 da Garzanti. Questo fu seguito, nel 1942, da un libro per ragazzi, intitolato Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina, pubblicato da Einaudi (il libro è corredato da illustrazioni eseguite dalla scrittrice stessa; parzialmente riscritto, la Einaudi ne pubblicò una versione accresciuta nel 1959, con il titolo Le straordinarie avventure di Caterina).

Per mezzo del pittore Capogrossi, nel 1936 Elsa Morante conobbe lo scrittore Alberto Moravia, che sposò il 14 aprile 1941; insieme incontrarono e frequentarono i massimi scrittori e uomini di pensiero italiani del tempo, tra cui Pier Paolo Pasolini (con il quale Elsa rimase a lungo in amicizia, prima del loro definitivo allontanamento, avvenuto intorno al 1971), Umberto Saba, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Sandro Penna, Enzo Siciliano.

Durante la seconda guerra mondiale, per sfuggire alle rappresaglie dei nazisti, Morante e Moravia lasciarono Roma ormai occupata, e si rifugiarono a Fondi, un paesino in provincia di Latina, a pochi chilometri dal mare. Tale parte dell’Italia Meridionale apparirà di frequente nelle opere narrative successive dei due scrittori; Elsa Morante ne parla soprattutto nel romanzo La Storia.

Oltre ad avviare la stesura di Menzogna e sortilegio, durante questo periodo iniziò a tradurre il diario (Scrapbook) di Katherine Mansfield. Dopo la fine della guerra, Morante e Moravia incontrarono il traduttore americano William Weaver, che li aiutò a raggiungere il pubblico americano.

Per il tramite di Natalia Ginzburg, Elsa Morante pubblicò il suo primo romanzo, Menzogna e sortilegio, presso Einaudi nel 1948. Grazie al sostegno del critico Giacomo Debenedetti, quello stesso anno il libro vinse il Premio Viareggio, condividendolo con Aldo Palazzeschi. Il romanzo fu poi pubblicato negli Stati Uniti col titolo House of Liars nel 1951 (tradotto da Adrienne Foulke e Andrew Chiappe per interesse di William Weaver, il quale poi avrebbe tradotto La Storia e Aracoeli). Elsa Morante tuttavia non fu soddisfatta di questa traduzione, che aveva inferto all’originale tagli per circa 150 pagine.

Gli anni successivi a Menzogna e sortilegio furono caratterizzati da un accentuato interesse per il cinema, che anche in seguito non la abbandonò più. Del 1949 fu un primo progetto a quattro mani con Alberto Lattuada, con il quale Elsa Morante scrisse il trattamento per un film che si sarebbe dovuto intitolare Miss Italia; e del 1952 fu un secondo progetto con Franco Zeffirelli per un film dal titolo Verranno a te sull’aure… Ma nessuno dei due film venne realizzato.

Il successivo romanzo di Elsa Morante, L’isola di Arturo, uscì in Italia nel 1957, sempre per Einaudi, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica (e vincendo il Premio Strega). Nel 1962 ne fu tratto anche un film omonimo, diretto da Damiano Damian.

Morante e Moravia si separarono nel 1961, senza però mai divorziare. Qualche anno prima Elsa Morante aveva avuto una burrascosa relazione con il regista Luchino Visconti, e in quei primi anni Sessanta si era legata al pittore newyorkese Bill Morrow, che morì precipitando da un grattacielo.

L’ultimo romanzo di Elsa Morante fu Aracoeli, pubblicato sempre con Einaudi nel 1982, per il quale, nel 1984, ottenne il Prix Médicis.

 Dopo l’uscita del libro scoprì di essere gravemente ammalata; tentò il suicidio nel 1983, ma fu salvata in extremis dalla sua governante, Lucia Mansi. Ricoverata in clinica, fu sottoposta a una complessa operazione chirurgica, che però non le giovò molto. Morì nel 1985 a seguito di un infarto.