IL DUELLO FRA ETTORE ED AIACE TELAMONIO
IL DUELLO FRA ETTORE ED AIACE TELAMONIO
La battaglia continua a fortune alterne. Una volta sono i troiani a prevalere, ma subito dopo qualche eroe acheo guida i suoi uomini alla riscossa. Ettore vede molti amici cadere, tutto questo per la stoltezza e la pavidità di Paride, così decide di riparare alla viltà imbarazzante del fratello che ha umiliato l’intero popolo troiano. Sarà lui stesso a sfidare un greco. Ferma il suo esercito e si avvicina nuovamente agli atridi. Un altro scontro, un altro duello deciderà le sorti della guerra. Ma questa volta sarà Ettore che combatterà . Nessun acheo si fa avanti. Ettore è troppo forte, se ci fosse ancora Achille nella mischia, sicuramente lui si sarebbe battuto e avrebbe vinto. Ma il Pelide è ancora irato per l’affronto del wanax Agamennone. Non è sceso in battaglia e sta nella sua tenda a cantare e suonare la cetra. Un canto triste che racconta di una guerra lontana e di un eroe antico.
Nel campo di battaglia, intanto, Agamennone fulmina con il suo sguardo gli altri principi che infine si fanno avanti. Tirano a sorte. Il fato ha scelto Aiace Telamonio. È il più forte acheo dopo Achille, i due sono anche parenti. La sua corporatura è imponente. È il solo eroe a non essere mai stato ferito in battaglia e si dice che sotto le mura di Troia abbia combattuto anche contro gli dei che difendono Troia. Il fato sembra essere di nuovo dalla parte degli achei.
Tutti sanno che lo scontro sarà questa volta leale, il difensore di Ilio non può scappare o usare sotterfugi per vincere. E infatti la battaglia pur essendo aspra non va oltre le regole di uno scontro leale. Ma il sole sta tramontando e come da consuetudine i duellanti si fermano, ognuno si complimenta con il suo avversario per la forza e il coraggio e infine si scambiano doni. La guerra riprenderà al primo sorgere del sole. Adesso c’è il penoso compito di dare sepoltura ai corpi di tanti giovani eroi.
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