DONNA CHE SI PETTINA PARAFRASI

DONNA CHE SI PETTINA PARAFRASI

-di Giambattista Marino


-Donna che si pettina-

Onde dorate, e l’onde eran capelli,
navicella d’avorio un dì fendea;
una man pur d’avorio la reggea
per questi errori preziosi e quelli;

E mentre i flutti tremolanti e belli
con drittissimo solco dividea,
l’òr de le rotte fila Amor cogliea,
per formarne catene a’ suoi ribelli.

Per l’aureo mar, che rincrespando apria
il procelloso suo biondo tesoro,
agitato il mio core a morte gìa.

Ricco naufragio, in cui sommerso io moro,
poich’almen fûr ne la tempesta mia
di diamante lo scoglio e ‘l golfo d’oro!


PARAFRASI

Un giorno una navicella d’avorio fendeva onde dorate e le onde erano capelli; una mano anch’essa d’avorio la guidava attraverso queste e quelle onde preziose e disordinate; e mentre divideva quei flutti ondulati e belli con un solco dritto, Amore raccoglieva l’oro dei capelli spezzati con cui realizzare catene per coloro i quali si ribellano a lui. Il mio cuore agitato andava a morire attraverso l’aureo mare, che tornando alla forma naturale delle onde mostrava il suo biondo e tempestoso tesoro. Il naufragio in cui muoio sommerso fu ricco, poiché nella tempesta in cui mi trovai furono lo scoglio di diamante e il golfo d’oro.


 

 




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