DINASTIA SAVOIA

DINASTIA SAVOIA

APPUNTI SCUOLA I SAVOIA


La dinastia Savoia è originaria della Borgogna, una regione della Francia centro-orientale. Nel Medioevo, Umberto I Biancamano divenne signore della Savoia, una regione alpina oggi appartenente alla Francia. Da lì i suoi successori estesero i confini dello stato sabaudo, fino a regnare sul Piemonte e sul Regno di Sardegna.

Durante il Risorgimento, i Savoia combatterono per l’unificazione italiana e, nel 1861, Vittorio Emanuele II fu incoronato come primo re d’Italia.

LE ORIGINI

Il capostipite di casa Savoia fu il conte Umberto I Biancamano (980-1047), potente feudatario del regno di Borgogna. Per i suoi servizi e la fedeltà all’impero, Umberto ottenne il dominio sulla contea di Savoia dall’imperatore del Sacro Romano Impero, Corrado il Salico. Suo figlio Oddone estese i possedimenti della casata in Piemonte, grazie al matrimonio con Adelaide, erede della Marca di Torino.

Nei secoli XIV-XV il ducato di Savoia si estese in Piemonte e conquistò Nizza. In questo modo i Savoia si assicurarono un territorio situato tra Svizzera, Francia e Italia che comprendeva i valichi delle Alpi occidentali, transito obbligato per i commerci tra la Francia e l’Italia.

Tra il XV e il XVI secolo, durante le guerre tra francesi e spagnoli per il predominio in Italia, i Savoia subirono un lungo periodo di crisi, che li privò di quasi tutti i loro possedimenti.

Solo nel 1559, con la pace di Cateau-Cambrésis, il duca Emanuele Filiberto (1528-1580), soprannominato “Testa di Ferro”, ritornò in possesso del ducato di Savoia. Egli riorganizzò lo stato per renderlo più unito e forte. Per prima cosa, spostò la capitale a Torino (1562), poi riformò l’esercito e l’amministrazione e, infine, dichiarò l’italiano lingua ufficiale del ducato.

RE DI SARDEGNA

Durante la guerra per la successione sul trono di Spagna, nel 1713 Vittorio Amedeo II ottenne il titolo di re di Sicilia, che poi, nel 1718, scambiò con quello di re di Sardegna. Vittorio Amedeo II riorganizzò il sistema scolastico e migliorò l’amministrazione dello stato.

Nel 1730 Vittorio Amedeo abdicò in favore del figlio Carlo Emanuele III, ma si pentì presto della sua decisione e cercò di riavere il trono. Per evitare che questo accadesse, Carlo Emanuele lo fece rinchiudere nel Castello di Rivoli.

Carlo Emanuele III rafforzò la monarchia e cercò di espandere i confini verso lo stato di Milano. Si alleò prima con la Francia e la Spagna, e poi con l’Austria e, nel 1748, riuscì a ottenere il controllo di Novara e di Tortona, stabilendo il confine del Regno di Sardegna al fiume Ticino. Durante il suo regno attuò numerose riforme: si preoccupò soprattutto di promuovere lo sviluppo della Sardegna, dove fondò le università di Cagliari e di Sassari.

Nel 1802 salì al trono Vittorio Emanuele I (1759-1824). Durante il suo regno, l’imperatore dei francesi, Napoleone Bonaparte, si impossessò di tutti i territori sabaudi di terraferma.

Nel 1815 la situazione si rovesciò: il Congresso di Vienna gli restituì non solo i suoi possedimenti, ma gli assegnò anche la Liguria. Nel marzo 1821 scoppiarono in Piemonte le sommosse dei primi moti risorgimentali. Vittorio Emanuele I preferì lasciare il trono al fratello Carlo Felice (1765-1831), piuttosto che concedere ai rivoluzionari la Costituzione.

RE D’ITALIA

Carlo Alberto (1798-1849), succeduto a Carlo Felice nel 1831, cambiò decisamente politica. Nel 1848, durante una nuova ondata di moti rivoluzionari, concesse la Costituzione, chiamata Statuto Albertino, e combatté contro l’Austria nella prima guerra d’indipendenza.

La sua strada fu poi proseguita dal figlio Vittorio Emanuele II (1820-1878). Grazie all’abile politica del primo ministro, il conte di Cavour, i Savoia assunsero quindi un ruolo-guida nell’unificazione del Regno d’Italia. Nel 1861 Vittorio Emanuele II fu proclamato primo re d’Italia.

A lui succedette il figlio Umberto I (1844-1900), che promosse una politica conservatrice e finì assassinato a Monza, nel 1900, da un anarchico.

Divenne allora re suo figlio, Vittorio Emanuele III (1869-1947). Durante il suo regno, l’Italia passò attraverso due guerre mondiali e il fascismo. Vicino ai soldati durante la prima guerra mondiale, Vittorio Emanuele III non seppe contrastare la salita al potere di Benito Mussolini e assecondò la nascita della dittatura fascista. Con la conquista italiana dell’Etiopia (1935) e dell’Albania (1939), Vittorio Emanuele poté fregiarsi dei titoli di imperatore d’Etiopia e re d’Albania. Nel luglio 1943, quando la guerra volgeva al peggio per l’Italia, ordinò l’arresto del duce. Nel maggio 1946 abdicò in favore del figlio Umberto II (1904-1983).

Umberto II fu l’ultimo re d’Italia e fu soprannominato “re di maggio” perché regnò un solo mese: il 2 giugno 1946, infatti, il popolo italiano votò la fine della monarchia e la nascita della Repubblica. Umberto II e la sua famiglia abbandonarono l’Italia per andare in esilio in Portogallo.

Per più di 50 anni ai discendenti maschi di casa Savoia fu proibito l’ingresso e il soggiorno in Italia. Nel 2002 il Parlamento italiano ha modificato la norma, concedendo agli eredi dei Savoia la possibilità di tornare in terra italiana.

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