DESCRIZIONE CIAULA SCOPRE LA LUNA

DESCRIZIONE CIAULA SCOPRE LA LUNA

BALDI, ecc.:Dal testo alla storia, dalla storia al testo, III**

Paravia 1994, pp. 385-87.

L’ambientazione rimanda immediatamente alle novelle di impianto veristico: i protagonisti sono minatori che conducono una vita miserabile, come in Rosso Malpelo; e Ciaula, il più miserabile, che vive in condizioni animalesche, non può non ricordare lo stesso Rosso, su cui si riversa la violenza di tutti. Ma le differenze sono già nella tecnica narrativa: Pirandello non “regredisce”, se non occasionalmente (ad esempio, quel Gesù, che spavento!, quasi all’inizio), al livello dei personaggi, ma mantiene la distanza del narratore esterno che giudica quel mondo in base al proprio codice (lo si vede, ad esempio, nel commento sull’allegra baldanza dei minatori che contrasta con i loro visi spenti dal buio delle gallerie e con i loro corpi sfiancati dalla fatica).

Evidentemente, mentre a Verga interessa fare emergere, senza commenti, il funzionamento del meccanismo sociale, lo stravolgimento del rapporto fra gli uomini, a Pirandello interessa altro, e precisamente una verità (non sociale, ma esistenziale e metastorica) di cui non possono rendersi conto quei personaggi, e tanto meno lo può quell’anima semplice che è Ciaula. E già infatti, confrontando Rosso e Ciaula, si può notare che mentre il primo è portatore di una coscienza lucidissima, capace di elaborare una rigorosa teoria sulla lotta per la vita (“filosofo della cava”, lo ha definito BàrberiSquarotti), il secondo è una sorta di minorato mentale, ai confini dell’animalità.

Serve a Pirandello un tale personaggio, ignorante ed istintivo, per rappresentare un’esperienza carica di significati simbolici: l’esperienza della nascita a nuova vita (o della resurrezione da una morte). A ciò rimanda tutta la sequenza finale della lenta e faticosa ascesa di Ciaula fino alla scoperta della luce della luna: le immagini parlano di “viscere della montagna”, “alvo materno”, “ventre della montagna”, e la luna è, nei culti egizi, Iside, la divinità che presiede alla resurrezione (il ciclo delle sue fasi rimanda al ciclo della nascita e della morte). La scoperta della luna è dunque una teofania, l’apparizione della divinità.

Ma la nascita è ad una nuova vita, la divinità svela la verità della vita: la scoperta della luna consente a Ciaula di liberarsi della forma entro cui era imprigionato, e di passare in una dimensione di verità, rispetto a quella di falsità in cui era vissuto fino ad allora. E insomma Ciaula è un altro personaggio che scopre (nella forma elementare che gli è data, non attraverso un ragionamento complesso o attraverso un traumatico percorso di vita) che esiste una verità vera (una vita autentica) al di là delle convinzioni (e delle convenzioni) in cui ci identifichiamo (e cristallizziamo)