DARDANO DEIFOBO DIOSCURI

DARDANO DEIFOBO DIOSCURI

DARDANO DEIFOBO DIOSCURI


DARDANO

Stando al racconto che Enea fa ad Ulisse nell ‘Iliade (libro XX), Dardano è il fondatore della città di Troia. Era figlio di Zeus e di Elettra, figlia a sua volta del gigante Atlante. Costretto da un diluvio a lasciare l ‘isola di Samotracia, Dardano si rifugiò sulla riva opposta, in Asia. Qui fondò una città, alla quale diede il proprio nome, Dardania, e costruì la cittadella di Troia. Sposò la figlia del re del paese, la quale gli diede tre figli. Il primogenito, Erittonio, era il re più ricco al mondo perché possedeva dei magnifici cavalli. Il figlio di Erittonio, Troo, diede il proprio nome alla città e alla regione, la Troade, ed ebbe a sua volta tre figli : Ilo, Assaraco e Ganimede. Priamo, che regnava al momento in cui la città fu presa d’assedio dagli achei, discendeva da Ilo. Enea era un principe della casa reale e dicendeva da Assaraco.


DEIFOBO

Deifobo è uno dei figli di Priamo ed Ecuba e compare spesso nell’Iliade e nelle narrazioni più tarde della guerra di Troia. Dopo la morte di Paride, Deifobo e suo fratello Eleno si contesero la mano della bella Elena. Ebbe la meglio Deifobo, che pure era più giovane del fratello. Quando la città di Troia cadde, Menelao e Ulisse si precipitarono alla casa di Deifobo per ucciderlo. Secondo certi narratori fu Elena invece a colpirlo con una pugnalata.


DIOSCURI

La parola Dioscuri significa figli di Zeus : così venivano chiamati i gemelli Castore e Polluce, figli di Zeus e di Leda. La loro leggenda assume varie forme a secondo dei narratori, cioè Omero, Esiodo e Pindaro, in quanto Leda diede alla luce due coppie di gemelli : i Dioscuri ed Elena e Clitennestra. Queste ultime sarebbero figlie del re Tindaro. Castore e Polluce erano fra i guerrieri che presero parte alla spedizione degli argonauti e della lotta contro Teseo, il re di Atene che aveva rapito la loro sorella, la bella Elena, e dopo il loro ultimo combattimento ottennero da Zeus l’immortalità. Il re Tindaro aveva un fratello, Afareo, che era padre anche lui di due gemelli, Idas e Linceo. Castore e Polluce rapirono le promesse spose dei cugini, e nell’imboscata che ne seguì Castore fu ferito a morte. Volendo seguire il destino del fratello, Polluce ottenne da Zeus di poter vivere come Castore un giorno sull’Olimpo e uno nell’Ade. La mitologia greca non è la sola nella quale si incontrino dei gemelli : anche nei Veda, il libro sacro degli arii dell’India antica, appare una coppia di gemelli, gli Aswin, che al pari dei Dioscuri, vengono identificati con la costellazione doppia dei Gemelli.