CON PIU M’ALLUNGO PIU M’E’ PROSSIMANA

CON PIU M’ALLUNGO PIU M’E’ PROSSIMANA

Guittone d’Arezzo


“Con più m’allungo, più m’è prossimana
la fazzon dolce de la donna mia,
che m’aucide sovente e mi risana
e m’ave miso in tal forsenaria,
che ‘n parte ch’eo dimor’ in terra strana,
me par visibil ch’eo con ella sia,
e un ‘or credo tal speranza vana
ed altra mi ritorno en la follia.
Così como guidò i Magi la stella,
guidame sua fazzon gendome avante,
che mi par e incarnat’ella.
Però vivo gioioso e benistante,
chè certo senza ciò crudele e fella
morte m’auciderea immantenante”.


Il poeta afferma che è lontano dalla sua amata , ma l’amore lo porta ad una tal follia da vederla vicino a lui in carne ed ossa. Lei per lui è come la stella che guidò i Magi e lo guida facendolo felice.S enza di lei morirebbe.


Livello metrico
Sonetto con rime alternate (ABAB, ABAB) nelle quartine e invertite (CDC, DCD) nelle terzine. La sinalefe è presente (es: verso 3,13), come pure la sineresi (versi 3,14)
Retorica:
Similtudine al v.9 , Endiadi al v.13 .