CLETTO ARRIGHI

CLETTO ARRIGHI

CLETTO ARRIGHI


Carlo Righetti (lo pseudonimo con cui firmava i suoi scritti era l’anagramma del suo vero nome) nacque a Milano nel 1828. Si dedicò al giornalismo, alla letteratura, al teatro. Nel ’60 fondò la “cronaca grigia”, che durò fino la 1872, e fu uno dei periodici più significativi della Scapigliatura, arrivando anche ad ospitare il dibattito sul verismo.
Il romanzo più famoso di Arrighi è “La Scapigliatura e il 6 febbraio” (1862), in cui, nelle forme del romanzo popolare, egli dà la definizione di un ceto di scontenti e ribelli, delineando il clima sociale e politico in cui nasce il movimento scapigliato. Scrisse in seguito numerosi romanzi storici, avventurosi, di intrigo misterioso. Negli anni ’80 subì l’influsso zoliano e approdò al romanzo sociale. Fu anche autore di teatro specie in milanese.

Scrisse ben trentanove commedie in dialetto, di cui alcune ancora oggi in repertorio nelle compagnie dialettali, e fu direttore della compagnia del teatro stabile. Condusse vita disordinata (scapigliata è il caso di dire), resa precaria economicamente dalla passione per il gioco. Morì in miseria abbandonato da tutti nel 1906.