CLEOPATRA D’EGITTO

CLEOPATRA D’EGITTO

CLEOPATRA D’EGITTO

Cleopatra Tea Filopatore (in greco antico: Κλεοπάτρα Θεά Φιλοπάτωρ; Alessandria d’Egitto, gennaio 69 a.C. – Alessandria d’Egitto, 12 agosto 30 a.C.)


Malgrado sia vissuta più di duemila anni fa non ha certo bisogno di presentazioni. La sua celebrità ha attraversato indenne la prova dei secoli tingendosi di leggenda ed entrando nell’immaginario collettivo con connotati spesso erronei (come succede spessissimo a tanti fatti o personaggi storici). Quasi certamente é la donna più celebre dell’antichità classica, che del resto é stata molto maschilista o comunque avara di contributi femminili. Ancora oggi basta pronunciare il suo nome per evocare immediatamente tutta una serie di vivide immagini, passioni ardenti e lotte politiche all’ultimo sangue. Va da sé che si tratta di Cleopatra (69/30 a.C.), la cui biografia scritta dallo storico inglese Ernie Bradford é stata non troppo tempo fa pubblicata in edizione italiana tascabile (per la prima volta in tale veste). Anche se la sua versione originale non é recente (del resto trattandosi di Cleopatra, é difficile che saltino fuori nuove fonti!), il libro mantiene intatta la sua validità e i suoi pregi, tra cui chiarezza, scorrevolezza, giusta misura nella scelta del materiale da raccontare, neutralità (e sì, perché non sarebbe poi troppo difficile soccombere al fascino di questa maliarda anche dopo due millenni!), ecc. S’impongono innanzitutto quattro precisazioni.

Primo, quasi tutto quello che sappiamo di lei proviene da fonti romane e fu scritto in epoca imperiale, quando lei era già stata sconfitta dal suo grande nemico Ottaviano Augusto; quindi, ancora una volta, é da tenere presente il fatto (una delle peggiori magagne delle Storia in generale) che il megafono era (ed é) nelle mani dei vincitori e dei loro cortigiani e manutengoli. Secondo, sappiamo poco sul suo aspetto fisico; quasi certamente, ciò che la rese una maliarda non fu tanto la sua bellezza fisica, quanto il fascino che le derivava da un sapiente dosaggio di intelligenza, cultura (era anche poliglotta), modi di parlare, vestire, muoversi, presentarsi, abilità erotica, ecc. Terzo, Cleopatra, pur potendo essere definita l’ultima dei Faraoni, era di origine macedone, discendendo da quel Tolomeo, uno dei generali di Alessandro il Grande (Alessandro Magno), che aveva fondato il regno ellenistico d’Egitto con capitale Alessandria. Quarto, Cleopatra non fu soltanto un’ammaliatrice (probabilmente nemmeno tanto lussuriosa), ma anche e sopratutto un’abile statista, anche se alla fine perse inesorabilmente la sua battaglia per mantenere la libertà dell’Egitto e fondare (con Antonio) un grande impero mediterraneo orientale. Un disegno quest’ultimo troppo prematuro (qualche secolo dopo altri lo fonderanno con forme e mezzi diversi) per il tempo in cui visse questa donna scaltra ma sfortunata. Regina d’Egitto dal 51 a.C.


e sposa successivamente di due suoi fratelli (l’incesto reale era una delle tante usanze dell’antico Egitto che i Tolomei avevano adottato), riuscì a conservare il trono – in un momento in cui Roma era in grande espansione territoriale – diventando l’amante di Cesare, da cui ebbe un figlio (Cesarione). Dopo l’assassinio di Cesare, sembrava che anche la sorte di Cleopatra fosse segnata fino a che non s’innamorò di lei Antonio, uno dei triumviri che ormai detenevano il potere a Roma. Messo rapidamente in disparte Lepido, il potere fu poi diviso tra gli altri due triumviri: Antonio e Ottaviano. Dopo un periodo di intesa, i due uomini entrarono in lotta tra di loro, anche a causa della passione di Antonio per Cleopatra e per l’Oriente e il mondo ellenistico (Alessandria, tra l’altro, era allora una città più sviluppata di Roma, anche in campo culturale). Il sogno di Antonio e Cleopatra di fondare un grande impero orientale svanì con la sconfitta da loro subita nella battaglia navale di Azio.

Entrambi i due amanti riuscirono a rifugiarsi in Egitto, ma, a seguito dell’incalzare di Ottaviano, finirono per suicidarsi, prima Antonio (in modo pusillanime e quasi indegno del grande guerriero che era stato) e poi Cleopatra (coraggiosamente e sontuosamente da vera ultima sovrana di uno dei paesi più importanti dell’antichità mediterranea). Secondo Bradford, non é vero che Cleopatra tentò di sedurre anche Ottaviano (politico astuto e freddo, e sessualmente assai meno esuberante dei due bisessuali Cesare e Antonio) quando tutto non sembrava ancora perduto. Coraggiosa e astuta lo fu fino all’ultimo questo sì, quando – falliti gli ultimi tentativi di porre in salvo se stessa e i suoi figli – riuscì a sottrarsi con il suo celebre suicidio alla vergogna di essere portata a Roma come prigioniera. ; Questa regina macedone d’Egitto ; scrive Bradford, ; fu l’ultima che veramente contrastò la creazione di un ; Mediterraneo romano ; e la sua non fu la sfida di una Egiziana, bensì quella di una Greca civile che considerò i Romani come semibarbari.

Se fosse riuscita nel suo intento, si sarebbe stabilita una monarchia greco-romana, il mondo romano avrebbe subito l’influenza dell’ellenismo e Alessandria, non Roma, sarebbe diventata la capitale di questo impero…Calunniata e diffamata dalla storia come donna scellerata, corrotta e capace di ogni perfidia… fu [invece] una donna di estremo coraggio e grandi capacità politiche.

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