CHI ERA ZEFIRO NELL ILIADE
Nell’Iliade, Zefiro (noto anche come Zefiro o Zephyros) è menzionato solo una volta, ma ha un ruolo significativo in quell’unico riferimento.
Nel canto IX dell’Iliade, Zefiro è menzionato in un passaggio poetico che parla di Borea (Boreas), il vento del nord, che viene invocato come un simbolo di forza e potenza. Qui, Borea viene associato al dio Aiace Telamonio, uno dei guerrieri greci impegnati nella guerra di Troia.
Il passaggio recita così (traduzione dall’Iliade, Canto IX, versi 5-6):
“Come giunse Borea con violenta tempesta E spinse da Lemno le navi dei Greci.”
In questo contesto, Borea è il vento del nord che soffia impetuoso sulla terra e sulle navi dei Greci, segnalando la sua potenza. Zefiro, invece, è menzionato indirettamente come vento opposto a Borea, poiché Zefiro è il vento dell’ovest. Nella mitologia greca, Zefiro era considerato il dio dei venti occidentali e veniva spesso associato alla primavera e alla freschezza.
Anche se Zefiro è menzionato solo in questo breve passaggio dell’Iliade, nella mitologia greca aveva un ruolo più ampio come personificazione del vento dell’ovest e aveva legami con altre divinità e figure mitiche.