Che cos’è l’Illuminismo
Che cos’è l’Illuminismo
Prese il nome di Illuminismo un movimento derivato dalla filosofia dei Lumi, cioè dalla affermata capacità della ragione umana di risolvere i problemi della civiltà senza ricorrere alla rivelazione (divina) e alla tradizione. Sorto in Inghilterra, sulla base di concezioni filosofiche di John Locke, di David Hume e di Thomas Hobbes, e innestate su alcune conclusioni cartesiane, si sviluppò in Francia dove intelletti di prim’ordine come il Voltaire, il Montesquieu e il gruppo dell’Enciclopedia Francese ne diffusero, con chiarezza, le dottrine che presto si affermarono in tutta Europa e prelusero alla Rivoluzione Francese del 1789. Le tipografie olandesi invadevano la Francia con libri e opuscoli in cui veniva prospettata la nuova scienza, ma furono i Francesi a conferire al movimento una diffusione e un’energia straordinarie. Nel 1734 il Voltaire (1694-1778) pubblicò le sue Lettere scritte da Londra sugli Inglesi e altri argomenti, che ebbero subito un enorme successo. Sebbene proibite, si diffusero rapidamente in edizioni clandestine, suscitando ovunque ammirazione per gli Inglesi. Con grande sagacia il Voltaire vi descrisse lo stile britannico di vita: la libertà di opinione, il sistema dei due partiti (tory e wigh) che si alternavano al potere, la monarchia costituzionale e l’abilità commerciale che arricchiva il paese attraverso gli scambi. Fu così che per la gente alla moda tutto ciò che era inglese divenne sacro. Dall’Inghilterra venivano la moda delle acconciature, i vestiti, i clubs, i giardini; le buone stoffe e i romanzi; perfino la brutalità inglese venne difesa come una prova di sana energia e di naturalezza. I filosofi illuministi disprezzavano le guerre, i duelli e in fin dei conti parteggiavano per la borghesia che non voleva distrazioni sulla strada (dei profitti). Diderot diceva che solo il soldo contava (come sempre e gli intellettuali lo sapevano perché vivevano sempre alle spalle di qualcuno). E chi era allora tra i poeti antichi quello prediletto nei salotti? Orazio, naturalmente, che aveva abbandonato lo scudo e si era attenuto all’ “auream mediocritatem” e ai piccoli piaceri di ogni giorno (dei freakkettoni come si diceva una volta o degli