Cesare costretto a una battaglia fratricida

Cesare costretto a una battaglia fratricida

Cesare costretto a una battaglia fratricida


 TESTO ORIGINALE

Caesar contra Pompeium constitit. Simul his rebus animadversis, quas demonstravimus, timens, ne a multitudine equitum dextrum cornu circumveniretur, celeriter ex tertia acie singulas cohortes detraxit atque ex his quartam instituit equitatuique opposuit et, quid fieri vellet, ostendit monuitque eius diei victoriam in earum cohortium virtute constare. Simul tertiae aciei totique exercitui imperavit, ne iniussu suo concurreret: se, cum id fieri vellet, vexillo signum daturum. Exercitum cum militari more ad pugnam cohortaretur suaque in eum perpetui temporis officia praedicaret, imprimis commemoravit: testibus se militibus uti posse, quanto studio pacem petisset; quae per Vatinium in colloquiis, quae per Aulum Clodium eum Scipione egisset, quibus modis ad Oricum cum Libone de mittendis legatis contendisset. Neque se umquam abuti militum sanguine neque rem publicam alterutro exercitu privare voluisse. Hac habita oratione exposcentibus militibus et studio pugnae ardentibus tuba signum dedit. 

TRADUZIONE

Cesare si era posto personalmente contro Pompeo. Essendosi accorto degli svantaggi, poiché temeva che l’ala destra venisse circondata da un gran numero di cavalieri, estrasse rapidamente dalla terza fila, una ad una delle corti e con queste ne costituì una quarta contrapponendosi così (alla) cavalleria, e come suo desiderio mostrò e ricordò che la vittoria per quell’occasione dipendeva dal valore di queste corti; Comandava contemporaneamente la terza linea e l’esercito intero, affinché non corressero all’attacco senza suo ordine; poiché voleva che si Attenessero al suo ordine, egli avrebbe dato il segnale con la bandiera. Mentre secondo l’usanza militare incitava l’esercito a combattere ed diceva quali fossero stati da sempre i suoi servizi in questo e in primo luogo ricordò che avrebbe potuto chiamare soldati per provare con quanto impegno avesse ricercato la pace, quale fosse l’argomento di conversazione attraverso Vatinio; o Aulo Clodio con Scipione e come avesse insistito con Libone mandare degli ambasciatori ad Drico. Di non aver mai tratto alcun vantaggio disparendo il sangue dei soldati e di non essere mai stato intenzionato a privare lo stato di uno dei suoi due eserciti. Tenuto questo discorso, diede ai soldati che lo richiedevano e desiderosi di combattere il segnale con la tromba.

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