Cancro dell’esofago

Cancro dell’esofago

Cancro dell’esofago


FONTE:http://www.centroesofagopadova.org/malattie-dell-esofago/tumori


Che cos’è il cancro dell’esofago?

Il cancro dell’esofago è un tumore che origina dai tessuti dell’esofago. 

L’esofago è il condotto attraverso il quale gli alimenti e i liquidi che ingeriamo passano dal cavo orale allo stomaco.

Tra i fattori di rischio si ricordano il fumo e l’alcool (soprattutto per il tipo squamoso), l’obesità, la malattia da reflusso gastro-esofageo e il conseguente esofago di Barrett per l’adenocarcinoma.

È indispensabile recarsi dal medico di famiglia in presenza di difficoltà di deglutizione, che rappresenta il segno più comune della malattia, ma non va trascurata la presenza di feci nere che indicano un sanguinamento in atto o pregresso nelle alte vie digestive. Per quanto riguarda la deglutizione, si può accusare dolore durante il passaggio del cibo attraverso il cavo orale lungo l’esofago oppure avvertire un senso di fastidio e di corpo estraneo dietro lo sterno.

Come si formula la diagnosi?

In presenza di questi sintomi, il medico, dopo la visita, prescrive le analisi del sangue e un esame che si chiama esofagoscopia o esofagogastroduodenoscopia. L’operatore inserisce attraverso la bocca un tubo flessibile dotato di apparato illuminante, che si chiama esofagoscopio, fino a raggiungere l’esofago. Prima di iniziare spruzza in gola un anestetico locale per cercare di ridurre al minimo il fastidio avvertito. L’esofagoscopia è un esame ambulatoriale. Se il medico riscontra la presenza di tessuto anomalo, ne asporta un frammento per esaminarlo al microscopio e accertare la presenza di eventuali cellule tumorali. Questo prelievo si chiama biopsia. La biopsia di solito si esegue in sede di esofagoscopia, di modo che, sotto l’effetto dell’anestetico, non avvertiate dolore. Inoltre, l’ecoendoscopia consente di localizzare con precisione la sede del tumore all’interno dell’esofago in modo da pianificare correttamente il trattamento che varia a seconda della posizione della malattia. L’ecoendoscopia consente anche di valutare la profondità del tumore all’interno delle pareti esofagee, il coinvolgimento dei linfonodi locali e l’invasione delle strutture adiacenti (bronchi, aorta, pleure, pericardio). Di fondamentale importanza è l’esecuzione della tomografia computerizzata (TC) di collo, torace e addome per valutare l’estensione della malattia locale e la presenza di metastasi a distanza (fegato, polmone, peritoneo, linfonodi). La TC può essere integrata con la tomografia a emissione di positroni (PET) che fornisce informazioni sulla capacità del tumore di captare glucosio (zucchero) e localizzare con maggiore sicurezza le sedi della malattia che possono essere dubbie dopo l’esecuzione della TC. In caso di sospetto radiologico o clinico di cancro dell’esofago possono essere eseguiti i marcatori tumorali (CEA e CA19.9).

I due principali tipi di cancro dell’esofago sono il carcinoma squamoso e l’adenocarcinoma.

Le probabilità di guarigione (prognosi) e la scelta del trattamento dipendono dalla localizzazione e dallo stadio del tumore (se è circoscritto all’esofago o se si è diffuso ad altri organi), nonché dalle vostre condizioni generali di salute.

INFORMAZIONI SULLO STADIO DELLA MALATTIA

Gli stadi del cancro dell’esofago:

Una volta confermata la presenza del tumore, è necessario eseguire ulteriori accertamenti per verificare se le cellule tumorali si sono diffuse ad altre parti dell’organismo (stadiazione). La stadiazione è importante per la scelta del trattamento più indicato. Il cancro dell’esofago si classifica nei seguenti stadi:

– stadio 0 o carcinoma in situ: il tumore è in stadio iniziale e interessa solo i primi strati delle cellule della mucosa esofagea e possono essere presenti cellule non ancora francamente tumorali (displasia di alto grado);

– stadio I: il tumore è limitato all’esofago e non si è diffuso ai tessuti adiacenti, né ai linfonodi, né ad altri organi;

– stadio II: il tumore è limitato all’esofago e può aver invaso i linfonodi regionali (al massimo 2) senza però aver raggiunto altri organi;

– stadio III: il tumore può aver infiltrato organi adiacenti (pleura, pericardio, diaframma, trachea) e/o aver invaso i linfonodi regionali (anche più di 7) ma le cellule tumorali non si sono ancora diffuse a distanza;

– stadio IV: le cellule tumorali hanno invaso altri organi (metastasi);

– recidiva: il tumore si ripresenta dopo il trattamento. La recidiva può svilupparsi nella stessa sede del tumore primitivo oppure in un altro organo

IL TRATTAMENTO

Come si tratta il cancro dell’esofago:

Le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per il trattamento del cancro dell’esofago sono:

  • endoscopia (tumore in situ e T1 mucoso);
  • chirurgia;
  • radioterapia;
  • chemioterapia.

La chirurgia consiste nell’asportazione dell’esofago con un intervento che prende il nome di esofagectomia. Il chirurgo congiunge quindi il moncone sano residuo con lo stomaco in modo da consentire comunque di deglutire. Nella stessa sede il chirurgo può anche procedere a dissezione dei linfonodi adiacenti, che invia in laboratorio per l’esame istologico atto ad accertare la presenza di eventuali cellule tumorali. Se il tumore è molto superficiale è possibile eseguire una resezione endoscopica della mucosa (EMR).

La radioterapia (detta anche terapia radiante) utilizza radiazioni ad alta frequenza per distruggere le cellule neoplastiche e ridurre le dimensioni del tumore. Le radiazioni possono essere erogate da una macchina esterna all’organismo (radioterapia esterna) oppure la sostanza radioattiva (radioisotopo) può essere immessa direttamente nella lesione per mezzo di tubicini di plastica (radioterapia interna o intracavitaria).

La chemioterapia è la modalità terapeutica che distrugge le cellule tumorali, o ne inibisce la crescita, attraverso la somministrazione di farmaci, che possono essere assunti per bocca in forma di compresse, oppure iniettati per via endovenosa. La chemioterapia si definisce trattamento sistemico, perché il farmaco entra nella circolazione sanguigna, si diffonde nell’organismo e in questo modo può raggiungere e distruggere le cellule tumorali che si sono diffuse a distanza.

TRATTAMENTO IN BASE ALLO STADIO

La scelta della terapia dipende dalla sede e dallo stadio del tumore, dall’età e dalle condizioni generali del paziente.

Lo specialista può proporre il trattamento standard per la sua dimostrata efficacia, confermata da esperienze precedenti, oppure la partecipazione a uno studio clinico. La terapia standard non funziona necessariamente per tutti i pazienti e a volte comporta più effetti collaterali di quanto si pensi. Per tale motivo si conducono studi clinici allo scopo di individuare modi più efficaci di trattamento, basandosi sulle informazioni più aggiornate al momento disponibili. 

Stadio 0

L’approccio è di solito endoscopico e si può considerare la chirurgia resettiva.

Stadio I

Le opzioni terapeutiche sono le seguenti:

  • resezione endoscopica della mucosa;
  • esofagectomia;
  • chemioterapia più radioterapia. Alla conclusione di queste terapie l’oncologo e il chirurgo potranno valutare l’opportunità del trattamento chirurgico;
  • chemioterapia prima dell’intervento chirurgico e dopo l’intervento per i tumori della giunzione gastro-esofagea;  
  • chemioterapia e radioterapia non seguite da intervento chirurgico.

Stadio II

Le opzioni terapeutiche sono le seguenti:

  • esofagectomia;
  • chemioterapia più radioterapia. Alla conclusione di queste terapie l’oncologo e il chirurgo potranno valutare l’opportunità del trattamento chirurgico;
  • chemioterapia prima dell’intervento chirurgico e dopo l’intervento per i tumori della giunzione gastro-esofagea. 
  • chemioterapia e radioterapia non seguite da intervento chirurgico.

    Stadio III

    Le opzioni terapeutiche sono le seguenti:

    • chemioterapia più radioterapia. Alla conclusione di queste terapie l’oncologo potrà valutare l’opportunità di sottoporvi a trattamento chirurgico;
    • chemioterapia e radioterapia non seguite da intervento chirurgico;
    • chemioterapia con o senza farmaco biologico;
    • radioterapia palliativa per dolore, sanguinamento e difficoltà di deglutizione;
    • trattamento endoscopico ricanalizzante.

    Stadio IV

    Le opzioni terapeutiche sono le seguenti:

    • chemioterapia con o senza farmaco biologico;
    • radioterapia;
    • trattamento endoscopico ricanalizzante;
    • chirurgia in rari e selezionati casi.

    Cancro dell’esofago recidivante:

    Si può ricorrere alla chemioterapia con o senza farmaco biologico, alla chirurgia (in pochi casi selezionati) e alla radioterapia a scopo palliativo, ossia miranti ad alleviare il dolore o il fastidio. È possibile chiedere di essere ammessi a uno studio clinico.