CALIGOLA TESINA

CALIGOLA TESINA


CALIGOLA
(Anzio 31 agosto 12 d.C.- Roma 24 gennaio 41 d.C.)

UN IMPERATORE FOLLE.

A Tiberio morto nel 13 marzo del 37 d.C. succedette il pronipote Gaio Giulio Cesare figlio di Agrippina Maggiore (14 a.C. – 33 d.C.), figlia di Giulia, figlia di Augusto, nipote di Giulio Cesare e del generale Gaio Giulio Cesare Germanico (15 a.C. – 19 d.C.) anche esso parente lontano di Augusto, adottato da Tiberio stesso perchè predestinato a diventare imperatore. Gaio Giulio Cesare era meglio conosciuto con il nome di Caligola per calzari militari (caliga ) che indossava da bambino quando accompagnava il padre negli accampamenti militari (castra) . Caligola promosse amnistie, diminuì le tasse, organizzò giochi e feste, rese di nuovo legali i comizi. Questo periodo felice non durò in eterno. Dopo soli sette mesi da Imperatore Caligola venne colto da una improvvisa e strana malattia. Ne uscì sconvolto nel fisico ma soprattutto nella mente. Divenne rapidamente cinico, megalomane, sanguinario e assolutamente folle. Condannava a morte per i motivi più futili, e spesso condannava due volte la stessa persona, non ricordando di averla già fatta uccidere. I senatori, visto il pericolo che era diventato, tentarono di farlo assassinare, ma inutilmente. Quando poi morì la sorella di Caligola, Drusilla, con la quale pare avesse avuto rapporti incestuosi, la salute mentale dell’imperatore ne risentì ancora di più. Divenne rapidamente un autentico despota, facendosi chiamare Imperatore, oltre che padre della patria. Davanti a lui tutti dovevano genuflettersi, e aveva stabilito che il 18 marzo di ogni anno doveva diventare festa in suo onore. Si faceva chiamare come gli dei: Giove, Nettuno, Mercurio, e Venere. Spesso infatti si vestiva con abiti femminili, e portava braccialetti e gioielli vistosi. Il suo regno durò solo quattro anni (dal 37 al 41). Fu infatti ucciso il 24 gennaio del 41, quando stava lasciando un’arena durante i Ludi Palatini. Lo pugnalarono trenta volte. Assieme a lui vennero giustiziati tutti i parenti prossimi. Neppure la sua giovane bambina Giulia Drusilla venne risparmiata: fu scaraventata contro un muro. Come il padre, anche Caligola verrà ricordato come un tiranno. Il regno passerà in mano allo zio Claudio Germanico, cinquantenne, e unico parente superstite. Era nota la sua avversione verso i senatori ; per dimostrare la vacuità del loro ruolo nominò il suo cavallo senatore affermando che chiunque avrebbe potuto sostenere quel ruolo ormai esautorato. Per dimostrare la sua supremazia rispetto ai patrizi,invece, fece costruire un ponte di barche lungo tre chilometri nel golfo di Baia nelle vicinanze di Pompei per non fare arrivare il grano proveniente dall’Egitto ai nobili che risiedevano nella città. Caligola fece inoltre costruire sul lago di Nemi, per trascorrervi i suoi ozi o per celebrarvi riti e feste in onore di Diana, due gigantesche navi ricche di sovrastrutture murarie ed impreziosite di bronzi, marmi ed altri materiali pregiati. Le due navi erano le più grandi al mondo ed erano lunghe 70 metri circa queste furono ritrovate nel periodo fascista da Benito Mussolini. Studi recenti fanno risalire queste strane manifestazioni di Caligola, nonché la misteriosa malattia che lo colpì nel 37, come una intossicazione da piombo, che in termini tecnici si chiama saturnismo. Il saturnismo di Caligola sarebbe causato da un’usanza antico-romana di bere il vino leggermente addolcito tenendolo in otri di piombo. Caligola presentava inoltre un comportamento che oggi definiremmo sociopatico ovvero privo di rimorso e rispetto per le regole della società e i sentimenti altrui, che potrebbero essersi sviluppato per lo shock di aver visto sterminata la propria famiglia, e da ultimo, per la morte di malattia dell’amatissima sorella Giulia Drusilla; alcuni affermano inoltre che soffrisse di epilessia o ipertiroidismo. È anche possibile che le sue stranezze fossero solamente una mossa politica per esplicitare il proprio disprezzo per il Senato. Il suo unico rimpianto fu che il popolo non avesse una testa sola cosi da tagliarla con un colpo solo.C’è però da precisare che le poche informazioni sull’imperatore romano derivano principalmente da due fonti, entrambe ostili, che probabilmente hanno preferito raccontare anedddoti piuttosto che le reali azioni di Caligola: Svetonio e Dione Cassio, per i due che amavano scrivere degli imperatori romani, accentuandone gli aspetti scandalistici, Caligola fu un soggetto perfetto. Ma dunque quanta verità si c’è dietro tutti questi aneddoti ? Come per tutte le altre documentazioni storiche è impossibile dirlo con precisione.

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