BOCCACCIO PENSIERO E POETICA

BOCCACCIO PENSIERO E POETICA


IL PENSIERO E LA POETICA: Con Boccaccio l’arte del raccontare entra nella letteratura italiana. Compito
dell’arte del racconto è dare piacere e insegnare. Nell’ambiente culturale napoletano Boccaccio assimila
una cultura scolastica-giuridica all’interno di un’università in cui frequenta Cino da Pistoia. La

frequentazione della biblioteca reale di Roberto d’Angiò e dell’università conferiscono a Boccaccio il gusto
per l’enciclopedismo e per la cultura greca. Altro tassello importante è la sua attività di copista: esso rivela i
testi latini e volgari su cui si va definendo la sua figura di intellettuale e riflette la volontà di promuovere la
diffusione delle opere in volgare presso i dotti. Lo zibaldone si configura come un vero e proprio laboratorio
di scrittura. Boccaccio entra in contatto con modelli diversi di scrittura letteraria, cercando di renderli
compatibili con il suo percorso artistico. La sua scrittura creativa spazia dal romanzo (Filocolo) al poema
epico (Teseida), dal poema allegorico (Amorosa visione), all’autobiografia di tono elegiaco (Fiammetta).
Boccaccio si pone come vero e proprio creatore di nuovi generi. Le sue prime prove letterarie hanno una
doppia costante: la presenza del modello dantesco e la scelta del tema dell’amore come “via privilegiata”
del fare letteratura. La vicenda erotico-avventurosa del Filocolo mostra un gusto dell’erudizione ricavato dai
modelli latini. Anche nel poema in ottave Filostrato i modelli classici vengono filtrati attraverso “luoghi”
della Vita nova e della Commedia. Ne risulta una concezione dell’amore nuova perché terrena e non
spiritualizzata, ma laica. Boccaccio compone il Teseida, poema epico in ottave, raccogliendo la sfida
lanciata da Dante di comporre un poema sulle armi. Il trasferimento a Firenze e il contatto con un ambiente
borghese spingono Boccaccio a leggere l’opera dantesca in maniera differente. Dell’opera di Dante egli
valorizza soprattutto gli aspetti di ricerca etica e civile . Questo processo di “imborghesimento” riguarda
anche il tema dell’amore: nell’ Elegia di Madonna Fiammetta esso è esperienza intima e psicologica, narrata
in prima persona dalla protagonista, che si rivolge alle donne in ascolto. Momento cruciale è la
composizione del Decameron , che segna l’atto di nascita di una nuova prosa narrativa . Le opere della
maturità testimoniano una concezione della scrittura legata al modello umanistico. Ma l’umanesimo di
Boccaccio contamina fonti disparate e conserva ancora qualcosa di dantesco e di medievale. Boccaccio
compone il Corbaccio: il discorso sulle donne procede in maniera rovesciata; critica violentemente le
rappresentanti del sesso femminile, altrove invece indicate come indispensabili, sviluppando l’antico topos
della misoginia. Boccaccio nega che una donna possa essere “Beatrice”, ossia dichiara che argomenti
amorosi e argomenti etici non sono più compatibili. L’ultima fatica in volgare, rimasta incompiuta, sono le
Esposizioni sopra la Comedia. Nel corso di tutta la vita Boccaccio sembra guidato dalla poesia di Dante;
l’impegno degli ultimi anni lo rende il primo grande dantista della cultura italiana. Da giovane aveva
organizzato un codice raccogliendovi tutti gli scritti di Dante. Più tardi, copia per tre volte l’intero poema
dantesco. Per sintetizzare l’opera di Boccaccio su Dante basta ricordare che:
1) creò un corpus dantesco che si impose nella tradizione manoscritta delle opere del poeta;
2) cercò di incontrare persone che avessero conosciuto Dante;
3) si recò nei luoghi evocati dai versi della Commedia, raccogliendo aneddoti e testimonianze. Sempre a
Boccaccio dobbiamo la biografia di Dante, il Trattatello in laude di Dante. Con questo testo rinasce il
biografismo come genere letterario.