BOCCACCIO OPERE MINORI

BOCCACCIO OPERE MINORI


IL FILOSTRATO: Boccaccio compone il Filostrato a partire da un’etimologia, ovvero rappresentando se
stesso come un “vinto dall’amore”. Nel proemio in prosa l’autore spiega che si accinge a narrare una storia,

quella di Troiolo e Criseida, che ritiene rappresentativa della sua vicenda personale.
L’importanza letteraria del Filostrato risiede nella forma metrica: l’impiego dell’ottava rima. Boccaccio
inaugura una forma metrica che dominerà la narrazione romanzesca per diversi secoli.
IL FILOCOLO: Il Filocolo è un romanzo di notevole estensione e rappresenta il primo tentativo di narrazione
in prosa da parte dell’autore. Il titolo rimanda alla “fatica d’amore”.
Nel prologo, l’autore racconta di avere intrapreso la narrazione su richiesta e per amore di una donna,
indicata con il nome di Fiammetta. La donna amata è al tempo stesso committente e destinataria dell’opera,
in cui si racconta la vicenda dell’amore tra Florio e Biancofiore. La materia è quella del poemetto francese in
ambiente cortese.
IL TESEIDA: Si tratta di un poema epico in ottave nel quale l’elemento centrale è costituito dalla vicenda
amorosa che ruota intorno a Emilia, Arcita e Palemone.
Boccaccio dichiara apertamente di aver scritto il Teseida con l’intenzione di “resuscitare” la poesia epica,
anzi secondo quanto affermato nel De vulgari eloquentia, ovvero che nessun italiano ha mai poetato di
armi. Il suo dunque costituisce il primo esperimento di poesia epica in lingua volgare, divenendo così il
capostipite del genere epico in ottave senza il quale non esisterebbe l’Orlando innamorato di Boiardo e
l’Orlando furioso di Ariosto.
L’ELEGIA DI MADONNA FIAMMETTA: Il termine stesso elegia indica apparentemente il livello stilistico
adoperato: nella tripartizione dantesca dei generi, infatti, all’elegia era assegnato lo stile umile, e proprio
Boccaccio parla di “parole rozzamente composte”. Eppure sembra che la professione d’umiltà sia da ridurre
piuttosto a un topos retorico di modestia: lo stile dell’opera mostra una chiara ambizione al tono elevato,
palese nell’utilizzo di una sintassi latineggiante e di un lessico selezionatissimo.
L’Elegia di madonna Fiammetta è dedicata alle donne. Queste destinatarie indicate da Fiammetta dovranno
appartenere al suo stesso rango sociale o comunque all’ambiente intorno alla corte angioina; e dovranno
inoltre avere esperienza dei fatti d’amore , perché solo così potranno accedere a una comprensione
profonda degli eventi narrati.
Il maggiore elemento di novità contenuto nell’Elegia di madonna Fiammetta consiste nell’attenta e
approfondita analisi di ogni aspetto psicologico della vicenda, con uno sviluppo narrativo minimo.
Fiammetta appare impegnata in un continuo dialogo interiore.