Biografia di Ivan Theimer

Biografia di Ivan Theimer

Biografia di Ivan Theimer


Nato nel 1944 a Olomouc, in Moravia, Theimer segue gli studi all’Accademia di Belle Arti e partecipa nel 1965 a una mostra collettiva nella sua città natale. Due anni dopo presenta a Coventry la sua prima mostra personale.

Nel 1968 partecipa alla Biennale Internazionale di Bratislava e, lo stesso anno, decide di lasciare la Cecoslovacchia. Si trasferisce allora in Francia dove continua gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Parigi. Nel 1969 partecipa al Salone della giovane scultura e vince il premio I.A.T. Nel 1973 espone alla Biennale di Parigi; nel 1975 illustra per Olivetti Les rèveries du promeneur solitaire di Jean-Jacques Rousseau. Nel 1978 è invitato a partecipare alla Biennale di Venezia nel Padiglione francese. Lo stesso anno partecipa a una mostra collettiva dedicata al disegno d’architettura organizzata dalla C.C.I., Centro Pompidou. Nel 1982 partecipa a una mostra collettiva alla Biblioteca Nazionale di Parigi e presenta un’esposizione personale alla Biennale di Venezia all’interno della rassegna Arte come Arte : la Persistenza dell’ Opera. Ancora alla Biennale di Venezia sarà presente nel 1995 per il centenario a Palazzo Grassi. Nel 1989 partecipa all’esposizione La Trance.

Images of Woman and Ideas of Nations a Londra. Le mostre personali e collettive si susseguono in Europa, soprattutto in Francia, in Italia, in Svizzera, in Germania e nella Repubblica Ceca, e culminano nella grande antologica a lui dedicata nel 1996 al Belvedere del Castello di Praga. Tra le mostre più recenti in Italia si ricordano la personale nel 1997 nella splendida Villa Bottini di Lucca, l’antologica in piazza del Duomo e nella chiesa di Sant’Agostino a Pietrasanta nel 1998, la personale in piazza del Municipio e nella chiesa di San Lorenzo ad Aosta nel 1999, l’allestimento a Portoferraio e alla Villa Demidoff all’Isola d’Elba nel 2003, la personale alla Rocca Malatestiana e in città a Cesena nel 2004, la personale La foresta di obelischi al Giardino di Boboli e a Palazzo Pitti in Firenze nel 2008.

Numerose le sculture destinate agli spazi pubblici che gli sono state commissionate negli ultimi anni: in Francia ha realizzato tre obelischi di bronzo per la facciata sul giardino del Palazzo dell’Eliseo (Parigi), un grande rilievo in bronzo per la facciata degli Archivi Nazionali (Parigi), un monumento commemorativo della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino per il Bicentenario della Rivoluzione francese (Parigi, Champs de Mars), una fontana e quattro sculture per la piazza della Repubblica a Poissy, una porta monumentale sull’autostrada fra Nantes e Niort per la Società delle Autostrade del Sud della Francia e un monumento alla memoria di Jules Verne per la città di Amiens. In Germania ha realizzato sculture monumentali per le città di Kassel, Marburgo, Amburgo, Fulda e Gelsenkirchen.

Ha realizzato inoltre un monumento a Uhersky Brad, in Moravia, e una fontana monumentale per Olomouc, sua città natale. In Italia ha realizzato una Allegoria del mare, scultura commissionatagli dal municipio di Follonica (Grosseto), una fontana monumentale alla memoria dei Caduti per la pace e un monumento all’architetto Giuseppe Piermarini per la città di Foligno. Ha recentemente terminato la realizzazione dell’altare, dell’ambone e della cattedra vescovile per la basilica di Massa Marittima, in provincia di Grosseto. Si è inoltre dedicato alla scenografia per l’Opera di Goteborg, in Svezia, per la quale ha realizzato le scene del Barbiere di Siviglia di Rossini, del Don Giovanni di Mozart e della Cenerentola di Rossini. Ivan Theimer ha scelto di vivere a Parigi ma soggiorna spesso in Toscana, a Pietrasanta, dove si trovano la Fonderia d’arte Massimo Del Chiaro e i vari artigiani con i quali lavora. Theimer viaggia molto in quel triangolo della cultura che si snoda fra Parigi, Roma e Venezia. «Quando si lascia un paese si è colpiti dalla forza delle proprie radici. Oggi le mie radici sono culturali, nate da direttrici che vanno dal Bernini alla scuola neoclassica francese, dal Rinascimento all’architettura barocca […]. Sono nato alle frontiere dell’Impero romano, dell’Italia e della Moravia e sono interessato più alle frontiere che ai territori. Le frontiere sono zone di contatto dove le correnti si intrecciano e si sovrappongono, qui fiorisce sempre una sintesi felice e feconda». Così si esprime l’artista, che non cerca affatto di liberarsi dalle diverse influenze: anzi, le rivendica. Notava il critico Giuliano Briganti, nell’introduzione al catalogo di una mostra a Roma, che forse Theimer considera l’Italia un «territorio ideale, un territorio di memoria», un luogo che, come la Grecia e l’Egitto, «gli ha fornito e gli fornisce una ricca messe di forme e simboli, di tecniche e sentimenti che egli sa piegare perfettamente […] ai bisogni espressivi del suo temperamento irrequieto, alla sua ansiosa ricerca di stile».

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