ARMI DEL MEDIOEVO

ARMI DEL MEDIOEVO

Antichissime armi-attrezzi da caccia e da guerra queste armi sono state per millenni tra le più importanti usate dall`uomo fin dell`età della pietra. Tra le più conosciute furono il giavellotto (basti pensare al famosissimo Pilum Romano, così ben descritto da Cesare nel “De Bello Gallico”), l`ascia e la clava. Per tutto il medioevo e fino al cinque-seicento ne furono usate una quantità di modelli diversi, molti dei quali derivati dagli utensili agricoli. Nel medioevo il tipo più importante per colpire di punta fu la lancia, molto usata fino dall`inizio del seicento. Poi essa decadde e tornò in uso nell`ottocento.
Altre armi medievali che caddero in disuso con la scomparsa dell` armatura furono il martello e la mazza d`arme.
Per la fanteria la principale arma in asta, a partire dal 400 fino al 600 fu la “picca”, un asta lunga circa sei metri usata per erigere una barriera di punte pressochè impenetrabile contro la cavalleri nemica. Come insegna del loro rango gli ufficiali di fanteria ne portavano una versione accorciata, la “mezza picca” o “spuntone” che restò in alcuni eserciti fino al XX secolo. Altre importanti armi in asta per la fanteria furono:
“l` alabarda”, di probabile origine svizzera, che aveva una lama da scure bilanciata da uno sperone appuntito e sormontata da un aculeo; “la partigiana”, che aveva una lunga lama triangolare con due alette appuntite alla base; “il roncone”, derivato da un utensile per tagliare le siepi, che aveva la lama convessa a un solo taglio con aculei in cima e sul rovescio; “il falcione” la cui lama assomigliava a quella di un grosso coltello.

Armi bianche 

Le armi bianche sono tutti quegli oggetti che muniti di lame più o meno lunghe e di manici più o meno lunghi sono destinate per loro stessa natura esclusivamente al combattimento.
Le armi bianche possono essere “lunghe da mano” come le spade o le sciabole; “corte da mano” come le daghe, i pugnali, i coltelli; “d`asta” o ” da getto”, quali le lance, le alabarde, le picche ed infine “da botta”, come i martelli, le mazze d`arme, le scuri e quant`altro di simile.

Le armature 

Con certezza si è in grado di dire che gli inventori di questa armatura furono le popolazioni Celtiche, i cosiddetti “barbari” che letteralmente significa “stranieri”. Grazie alle popolazioni Celtiche, la “cotta di maglia” venne adottata come la migliore protezione del corpo, dalle generazioni future. L`uomo si stava apprestando ad attraversare un periodo turbolento, il “Medio Evo”.
L`Europa feudale era suddivisa in moltissimi regni, le lotte interne per il potere ed i tradimenti, erano storia di vita quotidiana. La bramosia di ricchezza spingeva i potenti, ad armarsi per sopraffare i più deboli, e la “chain mail” fu determinate, negli scontri più cruenti. Vediamo il perché. Le più importanti caratteristiche di questo tipo di protezione erano; innanzi tutto la flessibilità.
Essa, infatti, poteva assumere tutte le forme ed essere quindi indossata da individui di diversa corporatura. Poi c`era la facilità con la quale veniva riparata, se durante degli scontri avesse subito dei danni. Altra caratteristica non meno importante delle precedenti era, l`impossibilità che essa si potesse distruggere durante lo sfregamento con un`altra maglia. Infine a differenza dell`armatura “plate armor”, la “cotta di maglia” favoriva gli agguati furtivi, evitando di essere uditi dal nemico.
Mentre il principale svantaggio della “cotta di maglia” era: l`eccessiva pesantezza. Essa, infatti, avendo una superficie molto ampia, gravava sulla figura di chi la indossava, in realtà il peso era ripartito solo su poche portanze del corpo, non proteggeva adeguatamente contro colpi da impatto o schiacciamento, e si ossidava molto rapidamente.Il peso, come abbiamo già visto precedentemente, era determinante per chi indossava la “cotta di maglia”, e questa dipendeva esclusivamente dalla misura e dal numero degli anelli usati.
Per un tipico “usbergo” venivano utilizzati circa 10.000 anelli circa. La “cotta di maglia” fece la sua comparsa anche nel lontano Oriente.
La struttura era totalmente diversa da quella usata in Europa nel Medio Evo. Essa infatti era più simile alla “lorica hamata”dei Romani, anch`essa composta da piastre e losanghe collegate tra loro da parti flessibili realizzate in cuoio o maglia di ferro.
Analizziamo nel dettaglio la maglia europea: il complesso degli elementi che la compone è uniforme, ed al tatto, molto levigata, la spada del nemico sarebbe scivolata sulla superficie liscia, ed il colpo deviato.
Quella orientale, invece, essendo costituita da più elementi, non poteva di certo possedere le caratteristiche di quella europea. Essa, infatti, offriva al nemico, orli e pieghe, tutti punti dove una spada si sarebbe incastrata con estrema facilità.
Qui di seguito, vi spiegherò alcune metodologie di costruzione della “maglia di ferro”
Ai nostri giorni, come ho già brevemente accennato nella pagina precedente, i duelli all` arma bianca, si svolgono in tutta sicurezza ed all`interno di un contesto dimostrativo, utilizzando generalmente la “cotta di maglia” di uso più comune. La versione più conosciuta viene denominata “quattro in uno”, cioè ogni anello (unità) si va ad intersecare con altri quattro, si vengono così a formare delle lunghe catene di anelli di metallo, che assemblate poi, le une alle altre, ci permettono di ottenere la tramatura della “maglia di ferro”, dandole la possibilità di estendersi in tutte le direzioni.
“Anisotropico”, è la parola usata per definire questo tipo di funzionamento. Nella fotografia qui sotto, si può notare l` adattabilità della maglia, a qualsiasi movimento e piega del corpo.Il filo usato per la costruzione della maglia e costituito secondo la tradizione di “acciaio armonico”, che ha la caratteristica di tendersi e flettere sotto la forza inferta dall`urto di un corpo contundente, assorbendone l`energia invece di ridursi in pezzi come farebbero gli acciai “speciali”.
Il filo per la lavorazione della maglia, si otteneva quasi certamente dallo stiramento a caldo, di piastre di ferro temperato, tecnologia che risale presumibilmente al XII secolo DC, anche se alcuni oggetti di gioielleria di datazione più antica, sottoposti ad analisi particolari, mostrano senza alcun dubbio le linee della stiratura del metallo, piuttosto che della battitura dello stesso, usata in epoche remote.
Il filo ottenuto, veniva poi avvolto attorno ad un tondino di ferro o legno, avente il diametro interno dell`anello che si voleva ottenere. Il risultato di questo tipo di procedimento era una lunga spirale, che, tagliata con un metodo di segatura o cesellatura a freddo, produceva le migliaia di unità che avrebbero poi costituito la “cotta di maglia”.
L`artigiano con infinita pazienza, chiudeva ogni anello sfruttando l`elasticità del materiale usato, cercando di farne combaciare le due estremità, questo è il metodo che usiamo comunemente per realizzare i nostri prodotti.
Il tipo di maglia che veniva impiegata in battaglia, era abitualmente quella rivettata. Le due estremità dell` anello, non venivano fatte combaciare, ma piuttosto sovrapposte l`una all`altra, ed appiattite con il martello.Dopo questa operazione, alle parti venutesi a creare, si praticava un foro passante, nel quale si introduceva un chiodo di sezione triangolare che veniva a sua volta ribattuto, chiudendo saldamente l`anello.
Le protezioni in maglia per i cavalli, erano generalmente costruite con anelli del diametro di circa 16 mm, mentre lo spessore del filo era di 1,5 mm. Del tutto diverse le dimensioni degli anelli impiegati per la costruzione della maglia per l`uomo: esse avevano di regola gli anelli di 8 mm di diametro, e lo spessore del filo usato era di 1,4 mm.

Questo tipico esempio di maglia viene denominato “Sistema Internazionale”
Il più conosciuto. Esso si ottiene unendo ad un anello aperto, altri quattro anelli chiusi. Richiudendo l`anello centrale si otterrà la prima “maglia”. Questa, unita ed assemblata a molte altre darà origine alla “Maglia di ferro”. Oltre al ” sistema internazionale” esaminato, ne esiste un altro ma meno conosciuto. Viene definito “maglia doppia”realizzabile unendo un anello centrale aperto con sei anelli chiusi.

Nella fotografia qui a fianco possiamo vedere la”maglia di ferro”costruita col tipico “Sistema Internazionale”
L`adattabilità della “maglia” alle varie pieghe del corpo è eccezionale. La vestibilità è dovuta alla già citata “funzione anisotropica” che permette agli anelli della ” maglia”, di muovere in ogni direzione. Il “funzionamento anisotropico” della “maglia doppia”, ha una flessibilità molto minore rispetto alla versione più comune 4 in1.

L`armatura che durante dei duelli o sanguinosi scontri garantiva una maggiore protezione, era conosciuta comunemente con il nome di “maglia rivettata”. Il sistema di costruzione di questo tipo di “maglia” ampiamente spiegato nel capitolo precedente, era e resta tuttora molto costoso. La “maglia” che costituisce i nostri prodotti si avvale della tecnica più comune, che consiste nel chiudere ogni anello sfruttandone l`elasticità del materiale impiegato.

 
Spade e armi di ferro… 

Spade Europee 
La spada in Europa è senza dubbio la “regina delle armi”: l` arma più pregiata, più nobile, più ricca di significati e valore simbolico; i suo due fili rappresentavano l` equità della giustizia, il suo elso era la croce che il cavaliere difendeva e da cui era difeso, il possederla donava importanza, dignità.
La classificazione di un` arma è un` operazione complessa, in questo sito troverete una serie di disegni che rappresenta alcune tipologie di spada; nelle brevi descrizioni ho cercato di mettere in evidenza i tratti fondamentali dell` oggetto, quelli che ad un occhio allenato possono rivelare qualche utile informazione sul luogo e il periodo di origine dell` arma.

600-700 d.C.  
Seax
Questa corta spada, “seax” come viene chiamata nelle cronache del tempo, era in uso presso le popolazioni sassoni della Gran Bretagna prima della conquista normanna dell` isola. Appannaggio esclusivo della classe nobiliare aveva un così grande valore simbolico che durante il dominio romano venne proclamata fuorilegge. Costruita in ferro aveva elsa e pomo in metallo (più o meno prezioso) e impugnatura in legno o osso ricoperto con un cordino di pelle o fibre vegetali. Ne esistono pochi esemplari con lame di varia forma e dimensioni, circostanze che non ne permettono una caratterizzazione univoca.

750-1000 d.C.
Spada Vichinga
Presso le popolazioni nordiche si svilupparono nuove tecniche nella fabbricazione dei metalli: si utilizzavano sbarre di ferro di durezza e composizione diverse forgiate in un` unica lama con tecniche estremamente affascinanti e raffinate (Damasco di torsione). Le nuove caratteristiche di elasticità e robustezza permisero lo sviluppo di un nuovo modello di spada più lunga (85-95 cm) che si diffuse rapidamente. La classificazione rigorosa si basa sulle caratteristiche del fornimento, chiara indicazione del periodo di fabbricazione: mentre i bracci dell` elso sono quasi sempre diritti e corti, il pomo è prima piramidale, poi a cupola o a spicchio fino ad assumere elaborate forme tri e pentalobate.

800-1000 d.C. 
Spada Carolingia
La spada lunga nell` epoca carolingia era l` arma più apprezzata ma anche più costosa da realizzare; per questo solo i nobili facoltosi potevano permettersela e ciò contribuì a farla diventare il simbolo stesso della classe dei cavalieri. La lama a doppio taglio presentava la caratteristica, introdotta dai fabbri vichinghi, di avere una scanalatura centrale che la alleggeriva e irrobustiva allo stesso tempo, le forniture erano sempre più spesso “personalizzate”.

1000-1100 d.C.
Spada Normanna
Era questa l` arma tipica del cavaliere normanno: il grosso pomo di ferro che spostava il baricentro verso l` impugnatura, la struttura che dell` elsa a croce con i bracci molto lunghi, la fornitura in metallo meno decorata ( ad eccezione di alcune armi di rappresentanza spesso decorate con metalli e pietre preziose ). L` arma andava acquistando anche maggior peso per non perdere efficacia nei confronti delle nuove armature in cotta di maglia, mentre le nuove tecnologie di produzione dell` acciaio decretarono la fine della techica del “Damasco di torsione”: la lama presenta ora una struttura interamente in acciaio in cui la concentrazione di carbonio aumenta verso il filo.

1100-1300 d.C. 
Spada da Crociato
L` epoca delle crociate vide un grande fermento militare e la conseguente diffusione di armi e armature; andò così affermandosi un tipo di spada che presentava alcune caratteristiche tipiche. L` arma del cavaliere esprimeva nella struttura e nelle proporzioni grande forza ed eleganza, aveva una lama leggermente più ampia di quelle usate nei secoli precedenti, persisteva lo sguscio longitudinale, il pomo assumeva fattezze prevalentemente sferiche o a disco, la qualità dell` acciaio era migliore. Le dimensioni si assestano attorno ai 95-105 cm.

1300-1400 d.C. 
Spada da punta
Le armi offensive e quelle difensive si evolvono in un continuo confrontarsi e opporsi; con l` avvento delle nuove armature di cotta di maglia e piastre, la spada si evolve sviluppando una sezione romboidale e una lama a punta di forma quasi triangolare. Quell` arma che prima esprimeva la sua forza nei fendenti ora si dimostra più efficace nelle stoccate, in grado di spezzare le maglie e infilarsi fra le piastre delle armature più resistenti ai colpi di taglio. Il pomo è in questo periodo quasi sempre a ruota, l` arma è lunga circa un metro.

1400-1450 d.C.
Spada alla Spagnola
Questa arma (detta anche alla Catalana) presenta alcune caratteristiche tipiche del periodo: pomo a ruota o a disco, lama lunga circa un metro a fili paralleli e punta o successivamente a triangolo. L` elemento che la caratterizza sono i bracci dell` elso curvi verso la lama, e due archetti che partono dalla crociera e si chiudono ai fili rimanendo sul piano della lama

1450-1500 d.C.
Spada alla Levantina
Di tipica produzione italiana nord-orientale, in particolare veneziana, quest` arma presenta lama spiccatamente triangolare con sezione romboidale, al forte si hanno spesso incisioni all` acquaforte con motivi mitologici e cartiglio o coi simboli della Repubblica di Venezia, i bracci dell` elso presentano curvature opposte su piano della lama, alla crociera si trova una valva a mo` di guardia, il pomo è in genere al sfera o a “orecchie” spesso decorato con gli stessi motivi che interessano il forte della lama e la piastra di guardia.

Spadoni 
Con l` Alto Medioevo compaiono sui campi di battaglia gli spadoni a due mani, armi in tutto simili alle spade tranne che nelle proporzioni, destinati soprattutto alle fanterie. In uso fino alla fine del Seicento non ebbero grande evoluzione strutturale rimanendo principalmente strumento bellico (a differenza della spada che entrò ben presto nel costume). Non si hanno documenti che attestino la diffusione di questo tipo di armi in ambito extraeuropeo (a parte alcuni casi come il no-dachi giapponese: sorta di katana lungo fino a 180cm usato in battaglia).

1300 d.C.  
Spadone da cerimonia
E` dalla fine dell duecento che iniziano a comparire i primi spadoni a due mani in dotazione a particolari truppe di fanteria o parte del corredo dei cavalieri (che tuttavia li usavano solo negli scontri a piedi). questo esemplare inglese è però un` arma quasi sicuramente da cerimonia viste le sue dimensioni e il suo peso: 160 cm per 70 Kg! La struttura è quella di una tradizionale spada, variano leggermente le proporzioni dell` impugnatura che deve consentire la presa a entrambe la mani e le dimensioni del pomo che bilancia in parte il peso enorme della lama.

XVI sec. d.C.  
Spadone d` area germanica
Anche questo esemplare è di origine inglese e presenta ancora caratteristiche proprie delle tradizionali spade. Tuttavia si può notare la lama a sezione romboidale che doveva donare la sufficiente rigidità ad un ferro così lungo, i bracci dell` elso lunghi e diritti che dovevano fornire un` adeguata protezione visto che l` impiego di una tale arma rendeva quasi impossibile l `uso dello scudo. Dinanzi ai colpi inferti da uno spadone le armi difensive perdevano però gran parte della loro efficacia, un colpo di spada poteva spezzare un` elmo, un fendente ancor più vigoroso non lasciava scampo.

XVI-XVII sec. d.C.
Claymore
E` la magnifica arma degli Highlander, nella sua forma classica presenta pomo a ruota e bracci dell ` elso dritti a sezione romboidale terminanti a quadrifoglio, ad angolo acuto rispetto alla lama sulla quale si allunga il massello; la lama leggermente più corta di quelle degli spadoni europei ha sezione a “mandorla”. Quest` arma si sviluppa da una spada tardo-quattrocentesca da cui eredita i bracci inclinati verso la lama ed il massello allungato. Esiste anche un modello “Lowlands” con bracci a sezione rotonda terminanti con bottoni, dritti o curvi verso la lama, un anello di guardia e massello allungato più sottile e appuntito.

1550-1600 d.C.  
Spadone da fanteria
Dalla fine del XVI secolo la tattica militare risulta profondamente rivoluzionata soprattutto per l` imporsi delle armi da fuoco: la cavalleria negli scontri campali deve vedersela con reparti di fanteria sempre più agguerriti e armati (da tempo il fante era un soldato professionista, spesso mercenario e non più il povero contadino costretto a seguire il suo signore in guerra). Accanto ai moschetti persistono la armi bianche, soprattutto le lunghe picche che disposte in folte file costituivano delle barriere contro le quali le temute cariche di cavalleria pesante si infrangevano ma anche questi temibili spadoni lunghi fino a 170 cm che infliggevano colpi quasi sempre mortali.

1600 d.C.  
Spadone da cerimonia
Con spadoni come questo non era difficile spezzare le picche nemiche e farsi largo a poderosi fendenti, la lama pesante (in questo modello da cerimonia con un particolare filo a cappe) andava a colpo sicuro, la lunga impugnatura che si allungava persino al primo tratto del ferro ricoperto di pelle consentiva una buona maneggevolezza, i lunghi bracci dell` elso e altri elementi (in questo caso un anello di guardia normale alla lama) proteggevano l` impugnatura principale mentre le due alette difendevano quella secondaria. Tuttavia è da questo periodo che questo tipo di arma comincia a diventare inutile sul campo di battaglia.

XVII sec. d.C.  
Spadone di giustizia
Particolare tipo si lunga spada con bracci dell` elso corti e diritti (ma a volte anche curvati a esse), lunga impugnatura per la presa a due mani, pomo a pera o sfaccettato e lama lunga e larga con fili paralleli e punta arrotondata, decorata molto spesso con raffigurazioni di esecuzioni alla forca o alla ruota o con cartigli recanti scritte moraleggianti. Fu largamente utilizzato per l` amministrazione della giustizia nell `Europa centrale per tutto il XVII secolo dove si era sviluppato dai tradizionali spadoni militari; dimesso come strumento di giustizia seguì la sorte di molte altre armi e fu relegato nelle cerimonie o come simbolo di potere.