APPUNTI SCUOLA SU MAO ZEDONG

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Per oltre 40 anni Mao Zedong fu alla guida della Cina. È una delle poche persone del XX secolo ad aver associato il proprio nome a una dottrina politica: il maoismo.

LA GIOVINEZZA

Mao Zedong nacque nel villaggio di Shaoshan, nella Cina meridionale, il 26 dicembre 1893. Suo padre era un agricoltore, e Mao studiò per diventare maestro. Nel 1918 lasciò il suo villaggio per spostarsi nella capitale, Pechino. Qui lavorò come bibliotecario dell’università e iniziò a interessarsi alla politica del paese.

Nel 1921 diede una svolta radicale alla sua vita fondando, insieme ad altre persone, il Partito comunista cinese. Dal 1923 Mao si dedicò a tempo pieno all’attività del Partito e ne diventò uno dei dirigenti. Voleva che la Cina diventasse un paese comunista.

LA “LUNGA MARCIA”

Durante gli anni Venti, il Partito comunista crebbe molto rapidamente e presto entrò in contrasto con il governo cinese, tanto da far scoppiare la guerra civile. Nel 1934 i comunisti, guidati da Mao, dovettero ritirarsi davanti alle forze del governo. Abbandonarono la Cina orientale per spostarsi nella provincia nord-occidentale dello Shaanxi, dove fondarono una repubblica comunista. Il lungo viaggio (quasi 10.000 chilometri!), conosciuto come Lunga Marcia, durò circa un anno e causò la morte di decine di migliaia di persone.

Nel frattempo, nel 1931, i giapponesi avevano invaso il nord della Cina. Mao decise di trovare un accordo con il governo nazionalista cinese per combattere gli invasori. Dopo la sconfitta del Giappone alla fine della seconda guerra mondiale, in Cina scoppiò nuovamente la guerra civile. Infine, nel 1949 i comunisti sconfissero i nazionalisti e Mao proclamò la nascita della Repubblica Popolare Cinese.

LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE

Mao si pose alla guida di una nazione di oltre 600 milioni di abitanti. Era convinto che i contadini rappresentassero la più grande e importante risorsa della Cina. Promosse allora una riforma agraria: distribuì la terra ai contadini e utilizzò la loro forza-lavoro per costruire nuove strade e nuovi canali di irrigazione.

Nel 1958 Mao dichiarò l’inizio del Grande balzo in avanti. Era un programma di sviluppo economico e prevedeva la nascita di numerose piccole comuni autosufficienti, sparse su tutto il territorio. Il programma si rivelò un vero disastro e provocò una serie di carestie, che uccisero oltre 20 milioni di cinesi.

LA RIVOLUZIONE CULTURALE

Nel 1966 Mao lanciò un nuovo programma, che prese il nome di Rivoluzione culturale. Doveva essere una grande rivoluzione per liberarsi delle vecchie tradizioni e della vecchia cultura; Mao si guadagnò subito l’appoggio degli studenti e dei giovani lavoratori. Essi si organizzarono nelle Guardie Rosse e, armati del Libretto Rosso (dove era riassunto tutto il pensiero di Mao), si rivolsero contro le autorità e contro chi manifestava idee diverse. Dopo mesi di caos e aspri scontri, nel 1969 l’esercito riportò l’ordine.

Mao morì nel settembre 1976 all’età di 82 anni.

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