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Fiducia nel progresso

Pace, prosperità, progresso sono state le caratteristiche del periodo a cavallo dell’800 e del 900.

Sia i prodotti agricoli che quelli industriali erano disponibili in quantità e a buon prezzo grazie ai mutati metodi di lavoro in fabbrica e all’uso di fertilizzanti e macchine in agricoltura.
Lo sviluppo dei trasporti permise di portare i prodotti agricoli ovunque, debellando in parte il fenomeno delle carestie. Prima della Grande Guerra il progresso scientifico, l’ottimismo, la fiducia nel progresso sembravano caratterizzare quegli anni d’oro. Si pensava che non esistessero più problemi non risolvibili col tempo dalla scienza. 
Aumentavano a migliaia i viaggiatori grazie ai transatlantici, ai treni, ai palloni aerostatici. Le comunicazioni sono rese immediate dal telegrafo e dal telefono. Le case cominciano ad essere illuminate elettricamente, compaiono i primi elettrodomestici.
Il suffragio universale maschile viene concesso in quasi tutti i paesi più evoluti; i lavoratori si organizzano in sindacati liberamente, antiche malattie come il colera, la tbc e la malaria sono debellate nei paesi ricchi.

Ma non tutto è così bello come sembra

Poveri e donne

Gli aspetti positivi del periodo, descritti finora, esistevano per un numero limitato di benestanti, destinatari della stampa che esaltava tutto il buono del tempo.

Le donne erano rimaste escluse dal diritto di voto, le condizioni operaie non erano sempre molto buone, ma soprattutto i contadini conducevano una vita molto dura di privazioni e di stenti.

Il nazionalismo

Intanto nei diversi stati si sviluppava la coscienza e l’orgoglio della propria storia, della propria cultura, del proprio ruolo internazionale. Si affermava inoltre la convinzione che i paesi tecnicamente più evoluti avessero il diritto e il dovere di guidare anche lo sviluppo dei paesi rimasti più arretrati. 
Si trattava, come si è visto poi, di egoismi e calcoli economici camuffati da nobili propositi.
Come non bastasse cresceva in molti stati la convinzione della superiorità della propria nazione sulle altre.

Alcuni paesi crescono, altri hanno paura

Si pensava che alla potenza economica dovesse corrispondere una pari potenza politica, da esprimere imponendo agli altri stati trattati economici ingiusti e sfavorevoli. Siccome gli Stati Uniti d’America diventavano più ricchi degli stati europei e la l’industria della Germania stava superando in crescita quella dell’Inghilterra e della Francia, aumentavano le tensioni internazionali tra Europa e Stati Uniti e tra gli stessi paesi Europei.
Così mentre alcuni stati come L’Italia, il Giappone, la Germania crescevano, la Francia e l’Inghilterra temevano per la propria supremazia politica ed economica.

La forza militare è un mezzo di supremazia internazionale

La forza militare era considerata il mezzo più indicato per imporre la propria supremazia anche politica agli altri stati. Di conseguenza le spese militari raggiunsero vette mai viste, anche perché il progresso tecnologico permetteva la costruzione di armi e navi da guerra sempre più potenti e costose, e nessuno voleva rimanere indietro.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che la corsa agli armamenti favoriva la crescita delle grandi industrie che ricevevano le commesse statali, e queste influivano pesantemente sulle scelte dei diversi governi. Ma non solo le industrie belliche erano interessate: ricevevano benefici anche le industrie tessili che producevano le divise, le industrie automobilistiche, le industrie di accessori ecc.

Potenza industriale e sogni di gloria in Germania

L’industria tedesca, essendo nata in ritardo, approfittava in pieno delle scoperte scientifiche della seconda metà dell’800. L’aumento della sua ricchezza e della sua popolazione sembravano inarrestabili, tanto da far temere, ai paesi rivali, l’unificazione di tutte le popolazioni di lingua tedesca e il raggiungimento, da parte della Germania del primo posto nel mondo per potenza economica e militare. Finalmente sembrava giunto il momento, ai tedeschi, di ottenere quella potenza internazionale che Francia e Inghilterra avevano già avuto, sembrava giunto il momento per i nobili prussiani di veder trionfare i loro sogni di supremazia militare mondiale.

La Francia sogna la rivincita di Sedan

Agli elementi di tensione già detti si deve aggiungere il desiderio della Francia di prendersi una rivincita sulla Germania dopo la terribile umiliazione subita a Sedan nel 1870, che era costata la perdita dell’Alsazia e della Lorena. Questo desiderio di rivincita fu definito “revanscismo”.

Il vulcano balcanico

L’impero turco, da tempo in disfacimento, aveva perso la sua influenza sui Balcani, dando libero sfogo alle aspirazioni indipendentiste dei popoli in contrasto con i desideri espansionistici di Serbia e impero austriaco.

L’Austria occupò la Bosnia nel 1908: ne nacque un’accesa rivalità con la Serbia, che mirava a unificare  sotto di sé le popolazioni slave della penisola. 
Come non bastasse, anche la Russia era interessata, sia perché si dichiarava protetteice della Serbia, sia perché da tempo aspirava ad uno sbocco sul Mediterraneo.

Le alleanze

Le due alleanze militari che si fronteggiavano in Europa erano:

  • la triplice intesa collegava fra loro Russia, Francia e Inghilterra,
  • la triplice alleanza univa Germania, Austria-Ungheria e Italia. Si trattava di alleanze un poco strane, perché mettevano insieme stati con interessi contrastanti: l’Italia era alleata con l’Austria, che ancora occupava territori italiani; la Germania progettava di unificare sotto il proprio dominio tutti i popoli di lingua tedesca, incluso quello austriaco e di dominare militarmente tutto il territorio dell’impero austro-ungarico. I due paesi più democratici, Francia e Inghilterra, erano alleate della Russia, la nazione più arretrata e reazionaria d’Europa.
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