APOCALISSE BIBBIA RIASSUNTO

APOCALISSE BIBBIA RIASSUNTO


-L’Apocalisse rivela il piano di Dio nella storia. Una visione inaugurale descrive la maestà di Dio che domina in cielo, padrone assoluto dei destini umani (Prologo). Gesù, l’Inviato da Dio ha ricevuto il messaggio dal Padre e lo fa conoscere (cap. 1). Giovanni in visione riceve il contenuto di questo messaggio e lo invia alle 7 Chiese (cap. 2-3). Dopo la prima visione, Giovanni vede in una successiva il “trono” (cap. 4) e l’ “Agnello” (cap. 5). Il “libro sigillato” che l’Agnello riceve da “Colui che era seduto sul trono”, contiene le linee di questo piano e soprattutto gli interventi del Padre. Sarà proprio l’Agnello che spezzerà i “sette sigilli”, cioè colui che rivelerà il piano di Dio sul mondo, che, prima della venuta di Cristo, era sconosciuto (cap. 6). Tra il sesto e il settimo sigillo, Giovanni nella visione della Chiesa trionfante (cap. 7), rivela il progressivo costituirsi del nuovo popolo di Dio, dei “segnati dal sigillo del Dio vivo” ( cioè i battezzati) in mezzo a tutti gli avvenimenti e i cataclismi della storia. Dopo l’apertura del settimo sigillo, inizia il settenario delle trombe (cap. 8-9) dove viene descritto il peccato e tutte le conseguenze disastrose che esso provoca. Per resistere al male ed essere forte nelle tentazioni, la Chiesa deve vivere il Vangelo “quel piccolo libro da assimilare e annunciare”  e dimostrare  “pazienza nella prova” (cap. 10-11).

Siamo così giunti al cuore dell’Apocalisse (cap. 12-13): i due segni (la “Donna vestita di sole” e l’“enorme dragone rosso”) che appaiono in cielo rivelano che la lotta tra il bene e il male sulla terra è la logica conseguenza della guerra avvenuta in cielo tra Michele e i suoi angeli da una parte e il Dragone e i suoi angeli dall’altra. In questo conflitto intervengono anche le forze sataniche (le due Bestie). L’azione demoniaca si farà sentire in tutti i tempi e in tutti i paesi: “Le fu dato ogni potere”. Ma se il potere della Bestia è grande, il potere della Grazia lo è di più: “Chi avrà perseverato sino alla fine, dice Gesù, sarà salvo”. Occorre soltanto “farsi piccoli” per credere e mettersi dalla parte di Dio, la cui vittoria è certa e definitiva. Dio lascia fare, ma non strafare. Coloro che rimangono fedeli seguiranno l’Agnello, coloro invece che adoreranno la Bestia, “dovranno bere il vino del furore di Dio” (cap. 14). La vittoria dell’Agnello redentore e di coloro che gli appartengono è il traguardo ultimo della storia della salvezza, di quel processo che è stato sempre sotto il controllo del Dio vivente che liberò il suo popolo dalla schiavitù egiziana (cap. 15). Il castigo (la collera) in Dio, rappresentato dai sette flagelli (cap. 16), è sempre una reazione di amore, è l’estremo tentativo pedagogico per portare l’uomo al ravvedimento: (“Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti” Ap. 3,19). La risposta dell’uomo decide della sua sorte definitiva, così come la rovina di Babilonia (cap. 17), è scaturita dalla pretesa di voler costruire la Città dell’uomo al di fuori e contro Dio; è la “casa costruita sulla sabbia”. Nei lamenti degli amici di Babilonia (cap. 18), c’è la descrizione psicologica dell’Inferno che fa eco alle parole di Gesù: “Gettatelo fuori nelle tenebre, là sarà pianto e stridore di denti” (Mt. 22,13). Coloro invece che si mantennero fedeli partecipano alle  nozze eterne, cioè all’unione del Messia con la comunità degli eletti (cap. 19). Nello scontro frontale tra il Verbo di Dio e il Demonio, quest’ultimo avrà la peggio. Ecco ormai il giudizio definitivo, universale. Dopo ciò anche la Morte è vinta e incatenata: è l’ora in cui il Verbo-Gesù, Vincitore assoluto, consegna il Regno al Padre (cap. 20). S. Giovanni negli ultimi due capitoli dell’Apocalisse (cap. 20- 21), descrive con immagini, per analogia, la patria dove andremo, il Paradiso.

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