ANASSIMANDRO

ANASSIMANDRO

Anassimandro di Mileto nacque probabilmente nel 610 a.C. Prese parte alla vita politica e sociale della città e si occupa dell’intera gamma di scienze naturali allora esistenti. Anassimandro si assunse l’onere di raccogliere tutto il sapere sino ad allora acquisito e di integrarlo con un potente sforzo di immaginazione scientifica. Scrisse un’opera in prosa intitolata “Sulla natura”, di cui conosciamo solo pochi frammenti, e questi ci suggeriscono la presenza di una grandissima capacità riflessiva. Per primo immaginò l’esistenza di altri mondi e universi oltre al nostro e, millenni prima di Darwin, pensò a una sorta di evoluzione di tutte le specie viventi. Inoltre ipotizzò la teoria geocentrica.

Secondo il pensiero di Anassimandro l’archè è costituito dall’apeiron cioè l’infinito, l’indefinito. Sarebbe la riedizione in chiave scientifica dell’antico mito del caos. Anassimandro rifiutava l’idea che l’elemento primordiale fosse uno dei semplici elementi in quanto essi hanno caratteristiche opposte e non possono derivare l’uno dall’altro, quindi pensò ad un insieme di tutti gli elementi (migma) che in un moto rotatorio lasciasse uscire i vari “contrari” (caldo e freddo etc.).Quando un elemento “muore” torna nell’apeiron, perchè tutte le cose vengono da lì, e viene sostituito dal suo contrario.

Dai brani di Anassimandro che ci sono giunti:

Simplicio illustra in un passo l’archè di Anassimandro, identificata con l’infinito (apeiron), e svolge le possibili o presunte ragioni della sua scelta. Secondo lui Anassimandro ha volto la scelta sull’apeiron in quanto, avendo osservato il reciproco mutamento dei quattro elementi e la loro diversità, ritenne giusto non porne nessuno al di sopra degli altri. Quindi secondo il parere di Anassimandro, la nascita delle cose avviene per distacco dei contrari e non per l’alterazione di un elemento primordiale. Simplicio cita anche le parole testuali del fisiologo: in questo breve pensiero Anassimandro ci comunica come tutte le cose abbiano origine e morte dall’apeiron e si alternino secondo l’ordine del tempo per l’espiazione della giustizia. E’ quest’ultimo un residuo di tipo mitico-religioso che persiste nel suo orientamento naturalistico.