ANALISI DEL TESTO MARE DI PASCOLI

ANALISI DEL TESTO MARE DI PASCOLI


-Il tema dell’affacciarsi alla finestra è ricorrente nelle poesie di Pascoli: è parte preponderante di quella poetica dello stupore che contraddistingue tutta la sua opera. L’atteggiamento di chi resta alla finestra simboleggia da un lato una volontà di osservazione partecipata della natura, dall’altro la lontananza sofferta, il distacco, la mancata unione assoluta. In questi versi prevale il secondo aspetto. Di fronte ad una natura che sembra amoreggiare, tra palpiti e carezze, in una sorta di amplesso cosmico, il poeta può solo osservare e domandarsi, senza comprendere fino in fondo. Non esiste risposta al mistero della natura, non c’è ponte di cui si veda la fine: solo un accenno di percorso, fantastico e luminoso, ma che non lascia altro che una domanda angosciosa sul destino delle umane cose e della natura.

Un’altra tematica preponderante in questa poesia è quella del movimento, del divenire: stelle che passano, batti e ribatti di guizzi e palpiti. Ovunque c’e vita, moto: quello che rimane ignota è la direzione. Dove portino i ponti pare una domanda irrisolta e tutta umana: i laghi restano sereni, vivi ma per nulla incupiti da un interrogativo che invece turba lo spettatore che osserva il trapassare delle cose, perso in un mare magnum di cui non si scorge mai la riva opposta. Per chi dunque tutto ciò? A cosa porta? Nessuna risposta, l’alba esteriore, il chiarore nuovo è un elemento fisico che non si trasporta nell’anima. E si resta sospesi, con un senso di naufragio, tra meraviglia e disarmonia

M’affaccio alla finestra, e vedo il mare:

vanno le stelle, tremolano l’onde.

Vedo stelle passare, onde passare:

un guizzo chiama, un palpito risponde.

Ecco sospira l’acqua, alita il vento:

sul mare è apparso un bel ponte d’argento.

Ponte gettato sui laghi sereni,

per chi dunque sei fatto e dove meni?

Due strofe, la seconda spezzata in due distici, di tutti endecasillabi; sistema metrico: ABABCCDD


PARAFRASI

Il poeta s’affaccia alla finestra e vede il mare; è una notte stellata e la luce si rifrange sulle onde. Le onde sono come le stelle: si muovono e sembrano dialogare tra loro. Il vento smuove l’acqua e produce rumori simili a sospiri; intanto il poeta vede apparire sul mare un ponte di luce, che supera le distesa dell’acqua e che si domanda dove arriverà.