ANALISI DEL TESTO CANZONA DI BACCO

ANALISI DEL TESTO CANZONA DI BACCO

ANALISI DEL TESTO CANZONA DI BACCO


Il “Trionfo di Bacco e  Arianna”, detta anche “Canzona di Bacco”, è un componimento di Lorenzo De’ Medici, tratto dai canti carnascialeschi, in cui l’autore scrive liriche ispirate allo spirito del carnevale. In questa poesia Lorenzo de’ Medici descrive un carro allegorico raffigurante la festa in occasione del matrimonio di Bacco e Arianna, evento che assume il significato di celebrazione della spensieratezza e della volontà di godere pienamente del presente. La poesia, infatti, invita a godere la vita e la giovinezza. tale messaggio è trasmesso attraverso diversi personaggi: Bacco, Arianna, le ninfe, i satiri, Sileno, Mida. Bacco è il dio del vino e Arianna è la sua sposa; le ninfe sono divinità dei boschi, ma in questo caso si tratta delle Baccanti, seguaci del dio Bacco perché? che significato assume la loro presenza in questo caso?. I satiri sono divinità agresti con zoccoli, corna, coda e orecchie da capra che tendono agguati amorosi alle ninfe di cui sono invaghiti. Sileno è uno dei satiri, maestro di Bacco. Mida è il re della Frigia che ottiene dal dio Bacco il potere di tramutare in oro ciò che tocca. non limitarti a descrivere i personaggi e a definirne l’origine, cerca di spiegare il senso della loro presenza nella lirica e il loro contributo alla comunicazione del messaggio principale. Tutti i personaggi rimandano a un preciso significato: Bacco e Arianna rappresentano il piacere e la gioia, Sileno è il simbolo della vecchiaia, mentre Mida è il simbolo dell’avidità. Infine le ninfe e i satiri rappresentano l’amore sensuale. la scelta di schematizzare la tua esposizione è poco felice, perché separa l’oggetto dal suo significato, rendendo faticosa la lettura del tuo testo. cerca di fare un discorso comune.

Il tema di fondo della ballata rinvia alla grande tradizione classica: immediato il riferimento a Orazio, poeta latino che condensò nella celeberrima espressione Carpe Diem, ovvero “cogli l’attimo”, il concetto ripreso da Lorenzo. Infatti l’autore invita al godimento pieno della vita, rivolto a tutti senza distinzione: <oggi sian, giovani e vecchi, /lieti ognun, femmine e maschi>. Inoltre, ogni stanza si conclude con lo stesso ritornello: <chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza>.

Il tema della fugacità del tempo è ripreso nei versi: <Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia!>, <perchè ‘l tempo fugge e inganna>.  ripetuti alla conclusione di ogni strofa per sottolineare la continuità, quasi ossessiva dell’invito pressante a vivere intensamente il presente.

Lo schema metrico adottato da Lorenzo è una ballata composta da sette stanze di otto versi ottonari, più la ripresa di quattro versi. Le rime seguono lo schema ABABBYYX nelle stanze, XYYX nella ripresa conferendo un ritmo accelerato. Gli ultimi due versi della ripresa (YX) costituiscono il ritornello in ciascuna stanza del componimento. Le prime quattro strofe si aprono con il dimostrativo “questo”, per indicare la vicinanza dell’oggetto man mano che compare.

Gli elementi che rendono popolaresco lo stile del componimento sono: la ripetizione del ritornello, l’uso dei diminuitivi (satiretti, boschetti, giovinetti), sintassi semplice (frasi brevi con poche figure retoriche). motiva la scelta del registro popolare da parte del poeta, cercando di dare un senso agli elementi individuati

I temi principali dell’Umanesimo e del Rinascimento che si riscontrano in questo componimento sono il gusto per l’antichità classica e l’antropocentrismo (concezione dell’uomo come centro dell’universo). da approfondire e sviluppare maggiormente, non basta la semplice citazione