AMOR È UN DESIO PARAFRASI

AMOR È UN DESIO PARAFRASI

-Giacomo da Lentini-


Schema metrico:  sonetto con  rime  che  presentano  il  seguente  schema:

ABAB ABAB CDE CDE

Amore è uno desi[o] che ven da’ core

per abondanza di gran piacimento;

e li occhi in prima genera[n] l’amore

e lo core li dà nutricamento.

Ben è alcuna fiata om amatore

senza vedere so ’namoramento,

ma quell’amor che stringe con furore

da la vista de li occhi ha nas[ci]mento:

ché li occhi rapresenta[n] a lo core

d’onni cosa che veden bono e rio

com’è formata natural[e]mente;

e lo cor, che di zo è concepitore,

imagina, e [li] piace quel desio:

e questo amore regna fra la gente.


PARAFRASI

L’Amore è un desiderio che proviene dal cuore, provocato da un sentimento di forte piacere (gran piacimento), e sono dapprima gli occhi a generare l’amore e (poi) il cuore ad alimentarlo.

Può anche darsi (ben) che qualche volta (alcuna fiata) un uomo si innamori (è o m  a m a t o r e ) s e n z a  v e d e r e l ’ o g g e t t o  d e l  s u o 

i n n a m o ra m e n t o (so’nnamoramento), ma (sott. di norma, in genere) quell’amore che afferra con violenza ha origine dal senso della vista (lett. dalla vista degli occhi),

Infatti gli occhi riferiscono (rapresentan: lett. raffigurano) al cuore quale forma fisica abbia (com’è formata naturalmente: lett. quale forma la natura abbia dato a) ciascuna cosa, bella o brutta, che essi vedano,

e il cuore, che riceve ciò (che zo è concepitore: lett. che raccoglie la rappresentazione di quanto percepito dagli occhi), riproduce quell’immagine, e prova piacere per il desiderio che da essa scaturisce. E l’amore, così fatto (questo: l’amore così come è stato descritto nella sua fenomenologia all’interno del sonetto), regna tra la gente.


Figure retoriche

v.1 v.3 amor…l’amore; v.1 v. 4 da’ core…lo core;
vv.9 e12 core…cor: iterazione(ritorna la stessa
parola chiave)
vv.5-6-7 amatore…’namoramento…amor: figura
etimologica (parole differenti con la stessa
radice)
● vv.6-7-10 vedere…veden: poliptoto (ripetizione
della stessa parola con funzione morfosintattica
differente)
● v.9 bono e rio: antitesi


Analisi del testo:

Questo sonetto fa parte di una tenzone (una discussione in versi: scambio di poesie o di strofealternate, tra due o più poeti, per confrontarsi su un argomento specifico) con Jacopo Mostacci(con il sonetto Solicitando un poco meo savere) e Pier della Vigna (il suo sonetto s’intitola Peròch’amore non si pò vedere), disputata prima del 1248.Il tema affrontato è la natura dell’amore. L’amore per Jacopo da Lentini nasce dal cuore, il qualericeve però lo stimolo dagli occhi che gli inviano l’immagine di ciò che vedono. Quindi ilsentimento amoroso è per Jacopo da Lentini, in base alla filosofia aristotelica, un fatto accidentaleprovocato dalla vista della bellezza della donna. L’ipotesi che si possa provare amore senza avervisto l’oggetto che lo suscita, tipica della poesia occitanica e sostenuta dal trovatore Jaufrè Rudel,seppure sia possibile, non porta secondo il poeta ad un vero e forte sentimento amoroso.

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