AMERIGO VESPUCCI APPUNTI
AMERIGO VESPUCCI APPUNTI
Amerigo Vespucci fu uno dei più famosi e rilevanti esploratori della storia.Nacque il 9 Marzo del 1454 a Firenze da una famiglia di padre notaio e madre nobildonna. All’età di 35 anni si trasferì a Siviglia su invito del banchiere Lorenzo de’ Medici, dove incontrò per la prima volta Cristoforo Colombo.
Fu qui che ricevette l’incarico dalla Spagna di esplorare le coste del continente scoperto da quest’ultimo. Nel 1508 fu nominato “Piloto Mayor de Castilla” dal re Ferdinando II di Aragona, ottenendo così il ruolo di organizzatore di nuove spedizioni e formatore di piloti e cartografi. Vespucci morì nel 1512 a Siviglia, nonostante il suo desiderio di morire nella città natale fiorentina, non lasciando alcuna discendenza. Come ben sappiamo Firenze fu la culla del Rinascimento, una delle città italiane dove si percepirono maggiormente gli effetti di questa corrente che caratterizzò tutto il secolo compreso tra il Quattrocento e il Cinquecento.
Fu qui infatti che per la prima volta si ebbero gli stimoli che portarono a un desiderio di miglioramento e perfezionamento delle arti, della scienza e di altri campi. Ed è proprio in questa circostanza di forte clima rinascimentale e continuo tentativo di progresso che Vespucci fu stimolato nella sua carriera di esploratore, grazie alla quale ottenne notevoli risultati.
Come disse egli stesso: “ Ho conosciuto le continue preoccupazioni e pericoli che l’uomo ha nel procurarsi le ricchezze, e allora decisi di lasciare l’arte della mercanzia e porre lo scopo della mia vita in qualcosa di più nobile e che dura nel tempo e nella storia. Mi preparai ad andare a scoprire il mondo e le sue meraviglie.”, non si fermò all’arricchimento materiale, che non poteva soddisfare a pieno l’uomo, ma si spinse oltre, ricercando ciò che non era ancora stato definito.
Ma ad aiutare Vespucci nelle sue imprese ci furono altri fattori. Per esempio il nuovo spirito di libertà nello studio e nella ricerca, non più vincolato dai pregiudizi che fino ad allora avevano impedito l’ampliamento delle conoscenze. Inoltre le scoperte geografiche stavano spesso alla base di necessità economiche, come in questo caso; si avvertiva il bisogno da parte delle città del mediterraneo di trovare una via alternativa, “via della indie”, che consentisse di comprare le merci direttamente in Asia, evitando la costosa mediazione di arabi e veneziani. Infine un altro fattore determinante fu il progresso della tecnologia che consentì l’utilizzo di nuovi mezzi come la bussola, il galeone, la caravella e i cannoni. Vespucci, nella sua carriera di esploratore, intraprese in tutto quattro viaggi. Partì per il suo primo viaggio di esplorazione, voluto da Ferdinando II di Aragona , nel 1497.
Secondo ciò che troviamo scritto nelle lettere che Vespucci scrisse durante i suoi viaggi, capiamo che le navi toccarono terra probabilmente nell’attuale penisola della Guajira, in Colombia. Durante questa spedizione Vespucci notò un villaggio con delle casupole sul mare, simili a quelle di Venezia, e al quale fu dato il nome di Venezuela. Il viaggio di ritorno si ebbe nel 1498. La seconda spedizione iniziò nel 1499. Toccò terra nell’odierna Guyana, per poi continuare verso sud fino a toccare la foce del Rio delle Amazzoni. Successivamente Vespucci proseguì verso sud fino al Capo San Rocco, dove lasciò alcune descrizioni dei popoli incontrati e della fauna trovata, rimanendo colpito soprattutto dai pappagalli.
Inoltre in questo viaggio Vespucci individuò quattro stelle figurate come una mandorla che indicavano la direzione del Sud, che vennero poi chiamate “La Croce del Sud”. ??? non è chiaro. Fece ritorno in spagna nel 1500. Partì per il terzo viaggio nel 1501, a servizio del Portogallo. La spedizione si fermò alcuni giorni nelle isole di Capo Verde, qui, Vespucci, venne in contatto con l’ebreo Gaspar da Gama che gli descrisse i popoli, la fauna e la vegetazione dell’India. Comparando questo racconto con quello che lui aveva osservato nel Nuovo Mondo, si convinse ancor di più che le terre da lui visitate non potevano fare parte dell’Asia. Nel 1502 arrivò ad una splendida baia che fu chiamata Rio de Janeiro. Proseguendo verso sud arrivò in Patagonia
In questo viaggio menzionò inoltre due stelle, oggi chiamate Alfa e Beta Centauri. Il quarto e ultimo suo viaggio fu intrapreso nel 1503, sempre voluto dai Portoghesi. Qui individuò un’isola situata nel bel mezzo dell’oceano che fu successivamente battezzata Fernando de Noronha, in onore di uno dei componenti dell’equipaggio. Si diresse poi in Brasile, ma non compii importanti scoperte. L’insieme di questi viaggi portarono Vespucci a maturare l’idea che la terra da lui raggiunta ed esplorata non fosse l’India, ma che si trattasse di un vero e proprio continente a se stante, inizialmente denominato “nuovo mondo”, ma che prese poi il nome da Amerigo stesso, e fu chiamata America. Fu questa attribuzione il motivo per cui oggi ricordiamo questo straordinario esploratore che, grazie ai suoi viaggi, ottenne un ruolo di protagonista nell’epoca rinascimentale delle scoperte.