ALLA SERA FOSCOLO

ALLA SERA FOSCOLO

Forse perché della fatal quiete
tu sei l’imago a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquiete
teenebre e lunghe all’universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete 
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co’miei pensieri sull’orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.

Parafrasi

Forse perché tu sei l’immagine della morte che giungi a me così gradita, o sera! Tu scendi

sempre da me invocata, sia quando ti corteggiano liete le nubi estive e i venticelli sereni, sia quando porti verso la terra dall’aria nevosa tenebre tempestose e lunghe, e occupi la parte più intima del mio cuore in modo soave. 

Tu o sera mi fai meditare sui passi che conducono alla morte, e intanto scorre questa età difficile e va con essa le schiere delle preoccupazioni nelle quali si consuma il tempo della mia vita; e mentre io guardo la tua pace si placa lo spirito guerriero che mi ruggisce dentro. 

Commento 

Nel celebre sonetto Alla sera, pubblicato nel 1803 insieme ad altre poesie, Foscolo descrive il 
momento in cui scendono le prime tenebre e il mondo trascolora dalla luminosa vitalità del giorno
alla malinconia dell’oscurità, che richiama l’idea della morte. La sera porta con sé un’atmosfera di
quiete e di sospensione degli affanni, in cui anche un animo tormentato come Foscolo può
temporaneamente risollevarsi
Schema metrico

E’ un sonetto formato da due quartine a rima alternata e due terzine a rima invertita. Lo schema metrico è: 

ABAB ABAB CDC DCD.  

Il sonetto contiene 14 versi endecasillabi. 

Figure retoriche

– Fatal quiete = metafora (La morte è paragonata alla quiete)
 
– Spirto guerrier ch’entro mi rugge = Allitterazione

Procedimenti stilistici

Nelle prime due quartine il poeta fa uso di Enjambement, per cui uno stesso concetto viene spezzato ed espresso in due  o più versi differenti. In tal modo si da alla poesia un ritmo più lento, dolce, meditativo. 

Al contrario, nelle ultime due terzine il poeta applica l’inversione, che rende il ritmo della poesia più incalzante, concitato. Usando questi due diversi procedimenti stilistici  la poesia rispecchia meglio il significato, il sentimento che il poeta intende trasmettere al lettore.