ALLA LUNA PARAFRASI E FIGURE RETORICHE

ALLA LUNA PARAFRASI E FIGURE RETORICHE

DI G.LEOPARDI

Parafrasi discorsiva


O leggiadra luna, io mi ricordo, che, proprio un anno fa, io venivo su questo colle ad ammirarti pieno di sofferenza: e tu allora sovrastavi quel bosco come fai anche adesso illuminandolo tutto. Ma, a causa del pianto, che mi nasceva sulle ciglia, nei miei occhi, il tuo aspetto mi appariva offuscato e tremolante, poiché la mia vita era dolorosa e lo è anche ora e non cambia situazione, o mia cara luna. Eppure mi fa bene ricordare il tempo passato e riconsiderare il tempo del mio dolore. Oh come appare gradito, nell’età della giovinezza, quando la speranza ha ancora un lungo percorso e la memoria breve, ricordarsi degli avvenimenti passati, anche se sono tristi e la sofferenza dura ancora nel presente.


Figure retoriche

Enjambements travagliosa / era la mia vita (vv. 8-9); “mi giova / la ricordanza” (vv. 10-11); “l’etate / del mio dolore” (vv. 11-12); “lungo / la speme” (vv. 13-14);

Allitterazione della “l”: “Luna-voLge-coLLe-aLLor-seLva-nebuLoso-tremuLo-doLore-diLetta”;

Anafora “o graziosa luna […] o mia diletta luna” (vv. 1; 10);

Apostrofe “o graziosa luna” (v. 1); “o mia diletta luna” (v. 10);

Metonimia “pianto” (v. 6);

Metafora “luci” (v. 7);

Iperbato “Ma nebuloso e tremulo dal pianto / che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci / il tuo volto apparia” (vv. 6-8);

Anastrofe “lungo /la speme e breve ha la memoria il corso” (vv. 13-14);

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