Alessandro il Grande la vita

Alessandro il Grande la vita

Nato nel 356 a.C. Pella, capitale del regno macedone, dal re Filippo II e dalla principessa epirota Olimpiade, Alessandro fu educato dal filosofo Aristotele (384-322 a.C.), il quale gli insegnò la medicina, le scienze naturali e la lingua greca; realizzò anche per lui un’edizione annotata dell’Iliade di Omero, che Alessandro avrebbe portato con sé nella campagna in Persia. Terminata l’educazione nel 340 a.C., a sedici anni di età, Alessandro iniziò ad assumere il comando di spedizioni militari, finché nel 336 a.C., a seguito dell’assassinio di Filippo II a Ege – le cui reali motivazioni sarebbero rimaste per sempre sconosciute – Alessandro ascese al trono di Macedonia.

 
 Già nel 337 a.C., Filippo si era confrontato con l’Impero persiano, quando il Gran Re Dario III si era rifiutato di liberare le città greche d’Asia, e aveva inviato un’avanguardia in territorio persiano, che non aveva concluso nulla. Una volta divenuto re di Macedonia, Alessandro si pose come obiettivo la sconfitta – e poi l’annientamento totale – dell’Impero persiano. Nel 334 Alessandro lasciò la reggenza della Macedonia ad Antipatro e varcò l’Ellesponto con la fanteria, la cavalleria e la flotta. I satrapi – cioè i governatori dei territori persiani – di Lidia, Frigia e Cappadocia affrontarono Alessandro presso il fiume Granico, dove il re riporta una vittoria soprattutto grazie al valore della cavalleria. Da questo momento si consta una facile avanzata di Alessandro fino a Sardi, Efeso e altre città della Ionia e dell’Eolide.
 
 Nel 333, mentre Alessandro raggiungeva la Cilicia – dove era temporaneamente colto da una grave infermità – Dario III si spostò da Babilonia nella Siria settentrionale, cioè verso le basi avversarie. I due eserciti si scontrarono nella piana di Isso (vedi Il mosaico di Isso); lo schieramento persiano crollò e Dario si diede alla fuga verso l’interno con i suoi uomini. Nel 332 i Persiani iniziarono a perdere una posizione dopo l’altra: Tenedo, Chio, Lesbo, la Caria e Rodi caddero ben presto in mano ad Alessandro, il quale passò dalla Siria alla Fenicia, dove conquistò, tra le altre, Arado e Sidone. Qui ricevette richieste di pace da parte di Dario III, con l’offerta dell’Asia di qua dall’Eufrate, ma Alessandro rifiutò sin dall’inizio un compromesso che avrebbe annullato gli effetti della vittoria ad Isso, effetti che invece devono essere resi definitivi. Cominciò, dunque, un programma di conquista delle regioni costiere, volto a tagliare la Persia fuori dal Mediterraneo: Alessandro rinunciò ad inseguire Dario per impegnarsi nella conquista della Fenicia e dell’Egitto, dove nel 332/331 fondò la città di Alessandria.

Lasciato l’Egitto, Alessandro fu di nuovo in Mesopotamia. Nel 331 si scontra con l’esercito di Dario presso il villaggio di Gaugamela, dove i Macedoni vinsero e Dario si diede nuovamente alla fuga. Alessandro iniziò allora il ‘grande inseguimento’, attraversando e conquistando Babilionia, Susa e Persepoli. Nel luglio 330 Dario fu deposto dai suoi generali e il comando fu assunto da Besso, satrapo di Battriana, che lo uccise per non lasciarlo vivo nelle mani di Alessandro, per poi rifugiarsi nella sua satrapia e proclamarsi finalmente re con il nome di Artaserse. Nel 330/329 Alessandro sostò nella catena montuosa del Paropàmiso, per poi scendere in Battriana e occupare Battra, abbandonata da Besso. Questi fu poi inseguito fin oltre il fiume Oxos, per poi essere catturato e giustiziato.

Caduto l’impero persiano, Alessandro poté dedicarsi alla conquista dell’India. Consolidando e organizzando i suoi nuovi territori, egli giunse fino al fiume Indo, che rimase un confine estremo ed invalicabile; soltanto superare il fiume Ifasi in direzione del Gange avrebbe significato una spinta indifferenziata alla conquista fin dove possibile. Il malumore dell’esercito determinò un’inversione di marcia e l’inizio del rientro, segnato da altrettante tappe, volte a garantire la sicurezza dell’Indo come confine. Alessandro si stabilì nel 324 a Susa,  per poi trasferirsi a Babilonia, dove lo attendevano ambascerie provenienti dalla Grecia e anche dall’Italia. Secondo una tradizione, Alessandro aveva intenzione di iniziare la conquista dell’Occidente, anche se gli atti compiuti nel 323 – allestimento di una spedizione alla conquista dell’Arabia e dell’Egitto – non vanno al di là di quel razionale progetto di consolidamento dei confini di cui si è già detto. Quando tutto è pronto per la spedizione in Arabia, il re cade ammalato e muore il 13 giugno 323.