ADA NEGRI I GIARDINI NASCOSTI

ADA NEGRI I GIARDINI NASCOSTI

ADA NEGRI I GIARDINI NASCOSTI


testo estratto da:

Ada Negri, Il dono,

Mondadori, Milano, 1936

***

Amo la libertà de’ tuoi romiti

vicoli e delle tue piazze deserte,

rossa Pavia, città della mia pace.

Le fontanelle cantano ai crocicchi

con chioccolìo sommesso: alte le torri

sbarran gli sfondi, e, se pesante ho il cuore,

me l’avventano su verso le nubi.

Guizzan, svelti, i tuoi vicoli, e s’intrecciano

a labirinto; ed ai muretti pendono

glicini e madreselve; e vi s’affacciano

alberi di gran fronda, dai giardini

nascosti. Viene da quel verde un fresco

pispigliare d’uccelli, una fragranza

di fiori e frutti, un senso di rifugio

inviolato, ove la vita ignara

sia di pianto e di morte. Assai più belli

i bei giardini, se nascosti: tutto

mi pare più bello, se lo vedo in sogno.

E a me basta passar lungo i muretti

caldi di sole; e perdermi ne’ tuoi

vicoli che serpeggian come bisce

fra verzure d’occulti orti da fiaba,

rossa Pavia, città della mia pace.