LA COSTRUZIONE DEL COLOSSEO

LA COSTRUZIONE DEL COLOSSEO

FONTE:https://vociantiche.wordpress.com/2017/07/12/la-costruzione-del-colosseo/


Il primo anfiteatro che Roma ebbe fu quello di Statilio Scauro, costruito presso il Campo Marzio e distrutto nell’incendio del 64 d.C. Nel frattempo, varie città dell’impero ne avevano innalzato uno (Pompei, Lione, Merida), dimostrando sia quanto fossero popolari ovunque gli spettacoli gladiatori sia come la romanizzazione dei territori conquistati avvenisse velocemente. Per la costruzione dell’anfiteatro Flavio si dovette aspettare il 70 d.C., quando Vespasiano diede l’incarico per la realizzazione del progetto. Fu scelto come luogo il lago della domus aurea, posto tra i colli Esquilino, Velia e Celio, prosciugato con l’aiuto di canali drenanti. La costruzione durò dieci anni e impiegò decine di migliaia di persone, tra cui schiavi e prigionieri di guerra (probabilmente anche molti ebrei, giunti a Roma dopo la distruzione di Gerusalemme). Si iniziò con l’asportazione della terra del lago (circa trentamila tonnellate), poi furono gettate le fondamenta (fino a una profondità di 12 metri), quindi si innalzò la struttura, che poggia su sette cerchi concentrici di pilastri. Il travertino, estratto dalle cave presso Tivoli (centomila tonnellate), fu portato a Roma lungo una strada appositamente creata e, verosimilmente, parecchio trafficata!

E ora qualche curiosità legata ai numeri:

72 d.C.: anno di inizio della costruzione (sotto Vespasiano);
80 d.C.: anno di inaugurazione (sotto Tito);
573 metri: misura del perimetro;
3357 metri quadrati: superficie;
50 metri: altezza dell’anfiteatro;
12 metri: profondità delle fondamenta;
188 e 156 metri: misura degli assi esterni;
76 e 46 metri: misura degli assi dell’arena;
80: numero dei pilastri che sostengono la struttura;
70.000 spettatori: capienza stimata;
5: numero di piani di gradinate;
4: numero di ordini della facciata, di cui 3 con archi e l’ultimo con finestre quadrate;
74: entrate per gli spettatori;
240: numero di pali per sostenere il velarium;
28: numero dei montacarichi usati per far salire le bestie nell’arena.

 

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